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Svezia nella Nato, l'ex premier Bildt: "Gli Stati Uniti sono pronti". Terza guerra mondiale, la data dell'Apocalisse?

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L'escalation bellica potrebbe avere già una data: secondo Carl Bildt, ex premier svedese, la decisione sull'adesione di Stoccolma alla Nato potrebbe arrivare a fine maggio. Tempi strettissimi per una svolta storica nella contrapposizione tra Patto atlantico e Mosca. Dal Cremlino, Vladimir Putin e i suoi uomini hanno già detto di essere pronti a rappresaglie "tra le più indesiderabili" nel caso Svezia e Finlandia, fino a oggi formalmente neutrali (ma già di fatto nell'orbita della Nato) entrassero a far parte dell'Alleanza occidentale, come richiesto dopo l'inizio della guerra in Ucraina.

 

 



"Non c'è ancora una decisione - spiega Bildt al Corriere della Sera -, ma tutto punta in quella direzione. Penso che per quanto ci riguarda il passo verrà fatto entro la fine di maggio". "La Russia è sempre più imprevedibile. Putin ha dimostrato di voler usare il suo potere militare in modi che nessuno di noi si sarebbe aspettato", spiega l'ex premier. Sul campo, la Svezia e la Finlandia sono già al fianco dell'Ucraina, inviando aiuti militari a Kiev perché "è in gioco la sicurezza di tutta l'Europa". La scelta ora "è tra una incerta posizione mediana e il riconoscimento di una nuova realtà, il cui corollario non può essere che l'adesione alla Nato". Serve un ombrello militare che l'Unione europea non può dare, almeno nel breve termine. E la minaccia russa è immediata. Il sostegno popolare all'ingresso nella Nato, sottolinea Bildt, "attualmente è più forte in Finlandia che in Svezia, ma la situazione è in movimento e il numero dei favorevoli anche da noi è in costante crescita. Penso che da noi una decisione sull'adesione alla Nato verrà presa prima delle elezioni così da togliere il tema dalla campagna". Se i russi decidessero di attaccare la Svezia nel periodo di transizione tra richiesta ed effettivo ingresso nella Nato, è la sicurezza di Bildt, gli Stati Uniti sarebbero pronti a intervenire militarmente per difendere un membro de facto.

 

 

 

 



Una accelerazione necessaria, anche se, assicura Bildt, "nessun Paese nordico vuole diventare una lancia puntata contro la Russia". Tuttavia, "fino a quando Putin sarà al potere, la situazione rimarrà pericolosa. Nel lungo periodo speriamo in una relazione più stabile con Mosca, sul modello della Norvegia". Le minacce atomiche di Mosca però preoccupano relativamente l'ex premier svedese: "Le armi nucleari i russi le hanno già a Kaliningrad e nel Nord-Ovest del loro territorio. Ci conviviamo già, è una minaccia vuota". O almeno così sperano le nazioni del Baltico, e il mondo.

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