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Josef Schuetz, in carcere a 101 anni: chi è questo "ex" nazista

Josef Schuentz

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Josef Schuetz, 101 anni, ex membro delle Ss in servizio nel lager nazista di Sachsenhausen ed ex guardiano del campo di concentramento, è stato condannato a cinque anni di reclusione al termine di un processo in un tribunale del Brandeburgo, in Germania. Schuetz è la persona più anziana finora accusata di complicità in crimini di guerra durante l'Olocausto ed era accusato di coinvolgimento nell'omicidio di 3.518 prigionieri nel campo di Sachsenhausen a Oranienburg, a nord di Berlino, tra il 1942 e il 1945. L'uomo, 21 anni all'epoca dei fatti, si è dichiarato innocente, dicendo di non aver fatto "assolutamente nulla" e che non era a conoscenza dei raccapriccianti crimini commessi nel campo.

A ottobre scorso, appoggiato a un deambulatore, Schuetz si era presentato davanti al tribunale di Brandenburg/Havel con l'accusa di aver assistito "consapevolmente e volontariamente" all'uccisione di migliaia di prigionieri. Il suo avvocato Stefan Waterkamp gli ha coperto il viso con una cartellina blu all'ingresso in aula e ha informato i giudici che il suo cliente avrebbe fornito "solo informazioni sulla sua situazione personale" durante il processo. "È stato tutto strappato via dalla mia testa" ha rimarcato Schuetz, lamentandosi anche di essere stato l'unico a comparire davanti ai tribunali.

"Sono innocente", ha dichiarato l'uomo quando è stato interrogato sul suo lavoro come guardia al campo, insistendo senza mezzi termini sul fatto di "non sapere nulla" delle atrocità commesse e di non aver fatto "assolutamente nulla". In realtà, secondo l'accusa, c'è la sua complicità nella "esecuzione mediante fucilazione di prigionieri di guerra sovietici nel 1942", nonché l'utilizzo del gas Zyklon B per uccidere i prigionieri.

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