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Gas, il Canada cede al ricatto di Putin: il caso della turbina sconvolge l'Occidente

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Ottawa ha annunciato che riconsegnerà a Berlino una turbina per evitare che il gasdotto Nord Stream 1 possa chiudere nuovamente. La turbina infatti arriverà poi direttamente a Mosca. In questo modo, quindi, il Canada cede al ricatto della Russia di Putin dopo le pressioni tedesche. Sul fronte del gas comunque le difficoltà già sono tante: basti pensare che dall'11 al 21 luglio le consegne verranno ridotte per via della manutenzione di routine. Gazprom ha motivato la limitazione proprio per la mancanza di questa componente. 

La turbina in questione, che si trovava in Canada per via di una riparazione avvenuta in uno stabilimento Siemens di Montreal, sarà inviata in Germania. Quest'ultima poi la consegnerà alla Russia. Grazie alla mediazione di Berlino, come spiega il Messaggero, il Canada potrà continuare a dire di avere sempre rispettato le sanzioni imposte a Mosca dopo l'inizio dell'invasione dell'Ucraina. Sanzioni che attualmente vietano l'esportazione di alcuni beni e tecnologie in Russia.

"Accogliamo con favore la decisione dei nostri amici e alleati canadesi", ha fatto sapere il cancelliere Olaf Scholz. Nel frattempo il governo tedesco si sta preparando al peggio in vista di questo inverno, quando potrebbe fronteggiare delle gravi mancanze di energia per via di questa situazione. Timori condivisi anche dalla Francia: il ministro delle finanze Bruno Le Maire ha dichiarato che il governo francese si stava preparando anche a un'interruzione completa delle forniture di gas russe. Il governo ucraino e il Congresso ucraino-canadese, intanto, hanno criticato duramente la decisione del Canada. Alexandra Chyczij, presidente nazionale del Congresso, ha detto che il governo si è piegato al "ricatto russo".

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