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Al-Zawahiri tradito dal balcone: come si è fatto beccare dalla Cia

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Ayman al-Zawahiri è stato ucciso con un drone a Kabul. Fatale per il leader qaedista potrebbe essere stata la presunta abitudine di stare qualche volta al balcone di una palazzina a Sherpoor, un’area residenziale di Kabul. Si tende a pensare che personaggi del genere si nascondano in grotte o comunque in zone rurali e sperdute, dove difficilmente possono essere rintracciati, e invece al-Zawahiri si trovava a poche decine di metri dalle ambasciate occidentali.

 

 

Probabile che abbia goduto di complicità e tolleranza, ma ciò non ha impedito agli 007 americani di individuarlo all’inizio dell’anno: fata per il leader qaedista proprio lo spostamento nella capitale afghana, avvenuto insieme alla sua famiglia. L’intelligence statunitense lo ha identificato a primavera, dopodiché ha osservato e studiato attentamente la situazione, fino all’uccisione avvenuta nella giornata di ieri, lunedì 1 agosto. Stando a quanto riporta il Corriere della Sera, a Joe Biden è stata offerta la riproduzione della casa di Kabul dell’estremista egiziano ed è stato indicato il punto debole.

 

 

Ovvero la presunta abitudine di trascorrere ogni tanto del tempo sul balcone di casa. In questo modo gli americani hanno avuto una finestra per colpire al-Zawahiri con un drone: secondo gli esperti potrebbero essere stati utilizzati ordigni che non esplodono, ma che distruggono utilizzando delle lame rotanti; un sistema già testato sui qaedisti in Siria.

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