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Zelensky, "bugia" da guerra mondiale? Missile in Polonia, cosa non torna

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Il caso del missile caduto in territorio polacco, mietendo due vittime in un’azienda agricola, si è sgonfiato. O meglio, è stato sventato il rischio di un’escalation che nelle prime ore dell’accaduto sembrava davvero alto, dato che il missile era stato attribuito ai russi: il timore è che avrebbe potuto condurre a un intervento diretto della Nato. Tra l’altro a spingere sull’acceleratore in questo senso è stata proprio l’Ucraina, il cui comportamento ha alimentato diversi sospetti.

 

 

Da parte degli ucraini non vi è stata infatti alcuna prudenza: poco dopo la diffusione della notizia, Volodymyr Zelensky già parlava di “escalation molto significativa” e invitava l’alleanza atlantica a intervenire per garantire la “sicurezza collettiva”. A Kiev davano quindi per certo il coinvolgimento di Mosca ed escludevano responsabilità proprie, prima ancora di avere i dettagli di quanto accaduto. Risulta quindi non del tutto campata per aria la versione della Russia, che ha parlato di una “provocazione” ucraina per innescare un scontro diretto con la Nato. Per fortuna gli altri attori coinvolti hanno mantenuto la calma, a partire dalla Polonia. Zelensky, da par suo, nel pomeriggio di oggi, mercoledì 16 novembre, ha ribadito: "Non ci sono dubbi, quel missile era russo e non nostro".

Nel frattempo la Polonia ha invocato nemmeno l’articolo 4 della carta della Nato, quello che prevede la consultazione d’urgenza con gli alleati e che è il primo passo verso un intervento diretto. Ciò è dipeso dal fatto che è stato chiarito che il missile caduto non fosse russo, bensì appartenente alla contraerea ucraina. Le forze di Kiev hanno sbagliato traiettoria in un loro lancio? Dal Cremlino ovviamente avanzano il sospetto che si sia trattato di un incidente voluto, e in questo senso bisogna dire che l’atteggiamento dell’Ucraina è sospetto, dato che ha cercato subito di incolpare la Russia e di favorire un’escalation.

 

 

Attualmente non c’è “alcun pericolo chiaro o diretto” contro la Polonia, ha assicurato il presidente Andzej Duda, che all’indomani dell’esplosione che ha causato due vittime ha confermato che il missile apparteneva alla contraerea ucraina. Insomma, alla fine il caso è rientrato, anche grazie agli Stati Uniti che non si sono lasciati trascinare dagli ucraini ma hanno prima valutato bene la situazione e quindi scongiurato la necessità di un intervento diretto della Nato.

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