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Ucraina, attacco in Russia: inferno di fuoco a Kursk, si teme il peggio

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La guerra in Ucraina sta vivendo uno dei momenti più drammatici dal suo inizio, che risale ormai a quasi dieci mesi fa. Infatti, dopo l'attacco di Kiev a 200 chilometri da Mosca e la rappresaglia missilistica del Cremlino, con razzi caduti anche in Moldavia, l'Ucraina rilancia con un nuovo clamoroso attacco in territorio russo.

L'attacco è stato portato a termine con un drone, grazie al quale sono state nuovamente colpite infrastrutture militari di Mosca. Nelle ultime ore infatti il drone ha colpito in un aeroporto nella regione di Kursk, vicina al confine con l'Ucraina: l'annuncio è stato dato sui social network dal governatore della regione russa, Roman Starovoyt.

Nella giornata di lunedì, il ministero della Difesa russo aveva accusato Kiev di aver tentato di colpire obiettivi all’interno del territorio della Federazione russa. Nel dettaglio si sarebbe trattato di una o forse due basi nemiche, a grandissima distanza dal territorio ucraino. 

"A seguito di un attacco di droni nell’area dell’aeroporto di Kursk, un serbatoio di carburante ha preso fuoco. Non ci sono vittime", ha poi specificato Sarovoyt, senza indicare la provenienza del drone e spiegando come fossero ancora in corso le operazioni di spegnimento delle fiamme. Stando alle ipotesi, gli ucraini potrebbero aver usato un nuovo drone kamikaze per colpire a oltre 450 km dal confine". 

Insomma, un secondo episodio nell'arco di due giorni. Ora si teme per la reazione del Cremlino, dopo gli orrori della vigilia. E il timore è che in modo neppur troppo latente, giorno dopo giorno, questa guerra si stia effettivamente allargando.

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