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Ucraina, l'esercito russo allo sbando: una verità indicibile

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Carlo Nicolato
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Vladimir Putin puntava anche sui mercenari del Gruppo Wagner per risollevare le sorti della guerra, ma la strategia non ha sortito gli effetti sperati, anzi per certi versi gli si sta rivoltando contro. Un mezzo fallimento diremmo, in attesa che diventi totale, visto che i vertici della milizia che sta faticando sul campo hanno iniziato già da qualche tempo a dare la colpa al Cremlino, sostenendo che i ragazzi che vengono mandati al fronte sono impreparati, che mancano le munizioni e che manca perfino uno scopo. Perché si continua a combattere, qual è l'obiettivo?

È la domanda più assurda che potrebbe arrivare da un gruppo di mercenari che non a caso sta avendo i suoi problemi a motivare le truppe. Sembra peraltro che la settimana a cavallo di Natale un gruppo di 6 miliziani della Wagner siano spariti dal loro campo di addestramento in un luogo imprecisato dell'Ucraina occupata, portando con loro armi e munizioni. Si tratta di tre cittadini uzbeki, di un kirghiso, di un bielorusso e di un russo che sono stati inseriti nella lista del ministero dell'Interno russo dei ricercati speciali.

 

 

 

PROPAGANDA

Forse anche loro si sono fatti convincere dalla propaganda ucraina che attraverso i social e i droni sta spingendo sempre più russi a disertare e a passare dalla parte del nemico. Nei giorni scorsi era stato diffuso un video che mostrava come un drone inviato oltre le linee sia in grado di intercettare soldati isolati convincendoli molto facilmente ad arrendersi e a seguire lo stesso velivolo fino alla salvezza. Telegram pullula di canali dove vengono date istruzioni precise su come fare per arrendersi a un drone e non c'è bisogno nemmeno di troppa propaganda visto il morale delle truppe russe. «Non si può fare di un cassiere un soldato in due settimane» ha detto recentemente un mercenario della Wagner che si fa chiamare "Topaz", mentre addirittura si racconta di riservisti che inscenano sparatorie finte per starsene in trincea ed evitare di finire in quelle vere. Topaz si lamenta anche che le reclute vengono schierate a casaccio su fronti molto difficili: «In questo modo abbiamo centinaia di morti e feriti in battaglie per qualche inutile pozza di fango che, quando viene conquistata, il nemico si sposta con facilità verso una posizione difensiva arretrata per poi bombardare i nostri con i cannoni e gli Himars».

Non deve sorprendere dunque che Yevgeny Prigozhin, il famigerato capo della Wagner, abbia appena definito in un video Valery Gerasimov, il capo di Stato Maggiore russo, «un fottuto figlio di puttana»: «I ragazzi muoiono per noi lì, e noi ce ne stiamo fottutamente seduti qui, senza aiutare», ha ringhiato, «abbiamo bisogno di munizioni, vogliamo fottere tutti. Stiamo combattendo contro l'intero esercito ucraino vicino a Bakhmut. Dove sei? È ora che tu ci aiuti». Le munizioni richieste dal sinistro leader della Wagner non sono arrivate, in compenso sono arrivati i missili dalla parte Ucraina, un attacco in grande stile che il giorno di capodanno ha distrutto un edificio di Makiivka, nell'area a ovest di Donetsk, dove si trovavano stipati centinaia di soldati russi recentemente reclutati. Mosca ha riferito che la «struttura di schieramento temporaneo» è stata colpita da 4 missili americani Himar e ha ammesso la perdita di almeno 63 soldati. Kiev invece sostiene che in totale nell'attacco alla città sarebbero morti 400 russi con un utilizzo di 25 razzi in totale, facendo di questo uno degli attacchi ucraini più mortali dall'inizio della guerra. L'attacco più che risentimento ha provocato una valanga di critiche interne al Cremlino e ai comandi militari che si vanno ad aggiungere a quelle già durissime della Wagner. «Alloggiare il personale negli edifici invece di metterlo nei rifugi aiuta direttamente il nemico. Dalla situazione a Makiivka è necessario trarre le conclusioni più dure», ha scritto Andrey Medvedev, giornalista ultraconservatore, vicepresidente del parlamento cittadino di Mosca.

 

 

 

VOLANO STRACCI

In un post su Telegram Vladlen Tatarsky, un blogger militare che Putin ha incontrato al Cremlino a settembre, ha chiesto un tribunale per la leadership militare russa, descrivendo gli alti ufficiali di Mosca come «idioti non addestrati». Gli attacchi di domenica sono avvenuti pochi minuti dopo che il presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelenski, aveva pronunciato il suo discorso di Capodanno. L'anno nuovo per Putin è iniziato nei peggiori dei modi. 

 

 

 

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