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Lavrov, scenari estremi: "Dopo la Russia la Cina. Non scherzo"

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Da Mosca nuovo attacco frontale agli Stati Uniti, Europa e Nato. E doccia gelata sulle speranza di un negoziato con l'Ucraina. E' Sergej Lavrov, ministro degli Esteri russo trasformatosi dall'inizio dell'invasione da "colomba" di Vladimir Putin a falco del regime, a tuonare e minacciare l'Occidente. Gli Usa "hanno proclamato non una mobilitazione parziale (come quella che la Russia rivendica in Ucraina, ndr) ma totale di tutto l'Occidente". L'obiettivo, secondo la propaganda del Cremlino, è quello di "dominare il mondo". Nell'escalation di Lavrov, nella lista dei nemici che Washington vorrebbe abbattere prima viene la Russia "e poi verrà la Cina, questo non è uno scherzo". Parole che sembrano studiate appositamente per ricucire i rapporti con Pechino, che secondo i retroscena degli ultimi giorni sarebbero sempre più freddi. 

 

 

 

Gli Usa e i suoi alleati, sostiene Lavrov, starebbero studiando addirittura "una soluzione finale" contro la Russia, "come Hitler per gli ebrei". A Mosca l'ossessione propagandistica è ormai scoperta: nazisti, nazisti ovunque. Non solo a Kiev, a Mariupol nelle acciaierie della Azovstal o in Donbass. Altissima tensione anche con l'Europa: "La Russia - promette Lavrov - prenderà misure militari-tecniche sul suo lato di frontiera se Svezia e Finlandia si assoceranno alla Nato". E invita il Vecchio Continente a riflettere sul fatto che le relazioni tra Mosca e Washington "non saranno mai più le stesse. Abbiamo avvertito molto tempo fa dicendo, beh, ragazzi, non ci sarà mai una situazione in cui ci mentirete, firmando documenti e poi rifiutando di attuarli".

 

 

 

 

Con queste premesse, difficile pensare a una trattativa di pace. E infatti Lavrov esclude categoricamente colloqui con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky parlando di "iniziative di pace bizzarre per la risoluzione del conflitto". "E' l'Occidente - continua il ministro degli Esteri russo -, e non l'Ucraina" a decidere eventuali negoziati di pace con la Russia. E negoziati con l'Occidente che riguardino solo l'Ucraina "non hanno senso" proprio perché l'Occidente starebbe usando la guerra in Ucraina per ottenere un "dominio totale" sul mondo. Mosca si dice pronta (a parlare) a trattare nel caso ci fossero "proposte serie", a suo dire non pervenute finora. Il piano di pace in 10 punti proposto da Zelensky è "tutto è ammucchiato: sicurezza alimentare, sicurezza energetica, sicurezza biologica, ritiro delle truppe russe da ogni parte, pentimento della Russia, tribunale e condanna".

 

 

 

 

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