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Ucraina, arriva la prima falange dalla Bielorussia: la guerra si allarga

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Putin cerca soldati ovunque. E Lukashenko corre in suo aiuto. Una fonte bielorussa vicinissima al circolo presidenziale ha rivelato al Corriere della Sera che "Putin ha visitato Lukashenko a Minsk il 19 dicembre e poi l'ha ricevuto a San Pietroburgo otto giorni dopo. Da allora non solo Wagner ha avuto il permesso di reclutare nelle prigioni bielorusse alle stesse condizioni di amnistia dei detenuti russi, ma anche un'altra compagnia privata di mercenari chiamata Redut che fa capo all'oligarca del petrolio russo, Gennady Timochenco, ha aperto uffici nelle nostre città".

Lukashenko presta così i suoi uomini senza rischiare una rivolta interna, almeno per ora. Il rischio di proteste, infatti, c'era, visto che in Bielorussia pochi avrebbero abboccato alla propaganda putiniana del rischio di invasione polacca. Per l'uomo di Minsk, però, il grosso delle truppe dovrebbe venire dall'esercito regolare. "Lukashenko ha ottenuto l'ok ai combattimenti da appena 5mila soldati bielorussi, forze speciali per lo più, che, ovviamente, verrebbero strapagati e non gettati sui campi minati davanti ai mortai ucraini come i normali coscritti", ha rivelato la fonte.

Lukashenko, poi, avrebbe spiegato a Putin di non poter rinunciare al suo esercito di circa 50mila uomini, necessari per sedare una eventuale rivoluzione. Per questo si sarebbe arrivati a un compromesso: i bielorussi - che potrebbero essere 45mila - verranno schierati nella seconda linea dei combattimenti con compiti logistici e di polizia. In questo modo le unità russe potranno aumentare le rotazioni. Un mese in prima linea, uno nelle retrovie, uno in Bielorussia a reprimere eventuali rivolte. Intanto sono in corso le esercitazioni aeree congiunte, che dureranno fino all'1 febbraio.
 

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