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Putin allo stadio Luzhniki così: notate nulla di strano?

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Secondo comizio in poche ore per Vladimir Putin. Dopo il discorso alla Nazione, davanti a una folla di (annoiati) burocrati e altri quadri politici, militari e finanziari, il presidente russo si è concesso un molto più pop "bagno di folla" allo stadio Luzhniki di Mosca. In scena il concerto patriottico della festa dei Difensori della patria. Di fatto, una celebrazione della occupazione della Crimea e della Ucraina al ritmo di un pacchianissimo rock post-sovietico iper-nazionalista. Cantanti e musicisti sul palco, tanti giovani e belle ragazze inquadrate dalla regia indirizzata dal Cremlino mentre cantano parole al miele per il regime, i soldati al fronte e, ovviamente, l'uomo forte del Cremlino. 

 

 

 

 



Al di là delle voci di crescente sfiducia nei suoi confronti, Putin continua a proporsi come condottiero inscalfibile, più forte dell'Occidente e della malattia che secondo molti servizi segreti internazionali ne incrinerebbe fisico e psiche da diversi mesi. Le sue parole, dopo quelle di 24 ore prima, sono piuttosto scontate: "Tutto il nostro popolo è il difensore della patria", in Ucraina è in corso una battaglia "ai nostri confini storici per la nostra gente" e altri slogan a presa rapida e soprattutto a sostegno della versione ufficiale della propaganda bellica. 

Interessante quello che nota Dagospia, con la solita perfidia. "Nello stadio strapieno (di figuranti?), Mad Vlad ha detto in Ucraina è in corso una 'battaglia per la nostra gente'. Nello stesso stadio, l'anno scorso (ma a marzo) aveva indossato un piumino Loro Piana da 12mila euro. E quello che aveva oggi?". Per ora non è dato saperlo, ma è difficile credere che le asprezze della guerra abbiano intaccato il suo lussuoso guardaroba di stampo europeo.

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