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Gb, i bambini pubblicizzano il "cibo spazzatura"

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Pagati 25 sterline alla settimana per promuovere patatine e merendine su Facebook

Eleonora Crisafulli
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I bambini vengono pagati per pubblicizzare il "cibo spazzatura". Accade in Gran Bretagna, dove il sito internet Dubit ha lanciato una campagna di marketing destinata a suscitare polemiche. Il cosiddetto «junk food» - patatine, merendine e altri cibi poco sani - ha come «brand ambassadors» i bambini pagati 25 sterline alla settimana per diffondere informazioni e promuovere i prodotti tramite internet e chat, sulle pagine di Facebook e di Bebo, e anche organizzando feste con i loro amichetti. Piccoli promotori crescono - Lo stratagemma è utilizzato da molte aziende per aggirare le norme che limitano gli spot di prodotti poco sani. Ed Mayo, autore di “Consumer Kids”, un libro sullo sfruttamento dei minori nel mondo della pubblicità, ha spiegato che «il fenomeno è dilagante: circa mezzo milione di giovani britannici sono stati reclutati dai marchi per giovani». Sono soprattutto i grandi produttori che cercano, quasi sempre tramite il web, di far diventare i più piccoli dei «promotori». Migliaia di iscrizioni - D'altra parte su Dubit non piovono solo critiche e disapprovazione, visto che in pochi mesi il sito è riuscito a raccogliere migliaia di iscrizioni da parte di bambini (autorizzati dai genitori), che sperano di racimolare una paghetta o di portare a casa i regali che vengono promessi dal sito.

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