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Zelensky su Bakhmut: "Potrebbe essere la fine"

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Zelensky, in una intervista esclusiva rilasciata ad Associated Press mentre si trovava su un treno che lo trasportava da Sumy a Kiev, ha invitato il presidente della Cina, Xi Jinping, a lungo allineato con la Russia, a fargli visita in Ucraina."Siamo pronti a vederlo qui", ha detto il presidente ucraino: "Voglio parlare con lui. Ho avuto contatti con lui prima della guerra su larga scala. Ma durante tutto quest’anno, più di un anno, non ne ho avuti", ha aggiunto. Le dichiarazioni di Zelensky arrivano dopo che la scorsa settimana il presidente cinese si è recato in visita a Mosca e ha incontrato Vladimir Putin.

La Cina, economicamente allineata e politicamente favorevole alla Russia per molti decenni, ha fornito a Putin una copertura diplomatica assumendo una posizione ufficiale di neutralità nella guerra. Ma la visita di Xi in Russia ha alimentato i timori che Pechino possa essere pronta a fornire a Mosca armi e munizioni di cui ha bisogno per riempire le sue scorte, anche se il viaggio di Xi Jinping si è concluso senza alcun annuncio in tal senso. Giorni dopo, Putin ha affermato che avrebbe schierato armi nucleari tattiche in Bielorussia, quindi più vicino al territorio della Nato: nell’intervista, Zelensky ha suggerito l’ipotesi che questa mossa di Putin miri a distrarre l’attenzione da una mancanza di garanzie ricevute dalla Cina. "Cosa significa? Significa che la visita non è stata positiva per la Russia", ha supposto il presidente ucraino.

Che ha anche lanciato l’avvertimento drammatico che se l’Ucraina perdesse la battaglia di Bakhmut contro la Russia ci sarebbero conseguenze tragiche perché Mosca potrebbe iniziare a costruire un sostegno internazionale per un accordo che potrebbe richiedere all’Ucraina compromessi inaccettabili. Se l’Ucraina non vincesse la prolungata battaglia nella città chiave dell’est e Bakhmut cadesse in mano alle forze russe, secondo  Zelensky, Putin "venderebbe questa vittoria all’Occidente, alla sua società, alla Cina, all’Iran". "Se sentirà un po' di sangue - sentirà che siamo deboli - spingerà, spingerà, spingerà".

Insomma, perdere la battaglia di sette mesi per Bakhmut, la più lunga della guerra, sarebbe più una costosa sconfitta politica che tattica. Zelensky prevede che la pressione di un’eventuale sconfitta a Bakhmut arriverebbe rapidamente, sia dalla comunità internazionale che dall’interno del suo Paese. "La nostra società si sentirà stanca", ha detto. "La nostra società mi spingerà a scendere a compromessi con loro". Ci sarà una pressione che finora no ha mai sentito. Del resto anche secondo alcuni analisti militari occidentali Bakhmut non ha un’importanza strategica significativa, ma  una perdita in questa fase della guerra potrebbe mettere a rischio lo slancio faticosamente raggiunto dall’Ucraina. "Non possiamo perdere passi, perché la guerra è una torta - pezzi di vittorie. Piccole vittorie, piccoli passi".

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