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New York sprofonda, "i grattacieli...": motivo sconvolgente

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Matteo Legnani
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New York come Venezia o Amsterdam, con le gondole e i vaporetti (o le chiatte) a spasso per Broadway o la Quinta strada? Lo scenario, che a qualcuno potrebbe sembrare suggestivo, è da film di fantascienza stile Blade Runner. E alquanto improbabile, anche fra centinaia di anni. Tuttavia, uno studio condotto dallo United States Geological Survey afferma che Manhattan (al pari di alcune aree di Brooklyn e del Queens) stia sprofondando a una velocità compresa tra 1 e 2 millimetri l’anno. «Ma ci sono zone -spiega al New York Post il geologo Tom Parsons che si stanno “abbassando” a ritmi molto più veloci, come ad esempio Lower Manhattan», ossia la zona in cui si trovavano un tempo le Twin Towers distrutte l’11 settembre 2001 e su cui troneggia oggi la torre del One World Trade Center. Si tratta di un fenomeno distinto da quello dell’innalzamento del livello dei mari conseguente all’aumento delle temperature del pianeta e allo scioglimento dei ghiacci delle calotte polari. New York, al pari di centinaia di altre città che si trovano sul mare, è vittima anche di quel fenomeno, come hanno di recente dimostrato gli allagamenti provocati in città dagli ultimi due uragani, Sandy e Ida.

ISOLA APPESANTITA
Ma qui è la terra, cioè l’isola di Manhattan soprattutto, che si abbassa. E la causa di questo sprofondamento (che secondo Parsons avviene a una velocità 3-4 volte superiore a quella della costa orientale degli Stati Uniti) è il peso degli edifici che vi sono stati costruiti dagli anni Trenta del secolo scorso, tra i quali centinaia di grattacieli, in una quantità che non ha eguali nel resto del mondo. Lo studio condotto da Parsons stima in circa un milione il numero di palazzi che sorgono sul fazzoletto di terra più ambito (e più costoso per metro quadro) dell’intero pianeta. E in oltre 770mila tonnellate il loro peso, che insiste su un’area di appena 59 chilometri quadrati. «Questo abbassamento del terreno, accompagnato all’innalzamento del livello del mare, sta rendendo New York, e Manhattan in particolare, sempre più vulnerabile ai fenomeni atmosferici estremi, come gli uragani.

Abbiamo visto tutti come l'uragano Sandy, nel 2012, abbia letteralmente mandato sott’acqua vaste zone di Manhattan e come le piogge torrenziali di Ida abbiano provocato lo stesso effetto, anche a causa del fatto che, Central Park a parte, l’isola è interamente coperta da asfalto e cemento che non hanno capacità drenante» attacca Parsons. Trascinato da un aumento inarrestabile del costo degli immobili, lo sviluppo edilizio della città ha oltretutto conosciuto, negli ultimi dieci anni, un nuovo rilancio. Vecchi edifici vengono rimpiazzati da sfavillanti e altissime torri residenziali, soprattutto nella parte meridionale di Manhattan, dove fino a una ventina di anni fa c’erano soprattutto case di tre o quattro piani e magazzini. Chiunque sia stato a New York dopo la fine dell’emergenza Covid potrà essersi reso conto, solo guardandosi in giro, di quanti nuovi grattacieli (come quelli “a sigaro”, altissimi e sottilissimi) siano stati realizzati negli ultimi tre-quattro anni.

COLOSSI
Non sono e non saranno certamente gli ultimi. Secondo thetowerinfo.com in città sono al momento in costruzione cinque torri che, una volta ultimate, supereranno i 300 metri di altezza (per un ragguaglio, l’Empire State Building raggiunge 381 metri, antenna inclusa): il futuro quartier generale mondiale del colosso bancario JP Morgan Chase, al 270 di Park Avenue, misurerà 428 metri d’altezza quando sarà ultimato nel 2025; la Brooklyn Tower, al 9 di Dekalb Avenue a Brooklyn, sarà l’edificio più alto della città fuori da Manhattan con i suoi 325 metri; stessa altezza per l'edificio all'angolo tra la 45esima strada e l'Ottava Avenue, che sarà terminato nel 2026; al 520 della Quinta Strada sarà completato nel 2025 un mega-condominio di lusso da centinaia di appartamenti e 305 metri d’altezza; infine, al 252 della Quinta Avenue in corso d’opera l’ultimo (e il più meridionale) dei grattacieli “a sigaro”, un edificio residenziale alto 305 metri che sarà pronto l’anno prossimo. Insomma, la città starà pur sprofondando. Ma punta sempre più verso l’alto.

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