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Nova Kokhovka, la diga abbattuta e l'enorme chiazza nera: catastrofe ambientale

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Si chiama "ecocidio" il disastro ambientale provocato dalla distruzione della diga di Kakhovka. “Ecocidio compiuto dai russi”, scrive il capo dell’ufficio della presidenza ucraina,Andry Yermak, pubblicando su twitter un video dove si vedono centinaia di pesci morti in un fiume. Il fiume in questione è il Dnipro che, quando la diga ha ceduto, ha sommerso in poche ore strade, villaggi, campi, paesi, persone, animali. Secondo la previsione dell'operatore energetico Ukrhydroenergo, l'acqua raggiungerà il suo picco d'altezza oggi, superando i 3 metri nella città di Kherson, per poi defluire verso il Mar Nero. Dove già si vedono le prime drammatiche conseguenze, come denuncia Volodymyr Zelensky sul sito web della presidenza ucraina. 

A causa dell'esplosione della diga di Kakhovka, dice "si è formata una chiazza di petrolio di almeno 150 tonnellate che viene trasportata dalla corrente verso il Mar Nero", ha dichiarato il presidente ucraino. "Non possiamo ancora prevedere quanta parte delle sostanze chimiche, dei fertilizzanti e dei prodotti petroliferi stoccati nelle aree alluvionate finirà nei fiumi e nel mare.

L'evacuazione delle persone dall'area allagata è in corso: quasi ottanta insediamenti e 42.000 persone sono a rischio a causa delle inondazioni su entrambe le sponde del fiume Dnipro dopo che la diga Nova Kakhovka è stata fatta saltare in aria: il picco dell'onda alluvionale è previsto per oggi". La notizia della chiazza nera nel Mar Nero non è suffragata da immagini o da fonti indipendenti, mentre nella regione di Kherson, nella zona di Nova Kokhovka, ci si confronta con l'acqua che invade i villaggi. L'amministrazione russa della città, smentendo Zelensky ha fatto sapere invece che il livello dell'acqua ha iniziato a diminuire. 

 

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