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Russia, "villaggio americano alle porte di Mosca": lo schiaffo di Putin

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Vladimir Putin è pronto ad accogliere a Mosca migliaia di occidentali in fuga da Nato e Ue, in cerca di un "rifugio" in Russia. E' l'ultima frontiera della propaganda del Cremlino, ma il progetto è più che concreto. Come riferisce Repubblica riportando un articolo di Izvestija , il quotidiano controllato da Gazprom e megafono del regime, le autorità russe intendono costruire un "villaggio americano" alle porte della capitale, dove sistemare "decine di migliaia di cittadini dei paesi a noi ostili dell’Europa, della Nato e degli Stati Uniti" che "stanno per trasferirsi in Russia e sono pronti ad adottare tutte le misure necessarie. Non hanno origini russe ma pensano che la Russia sia un’arca di tranquillità e decenza, dove vivere e far crescere i propri figli secondo i valori umani più tradizionali".

Parola di Evgenij Primakov, nipote dell'omonimo ministro degli esteri di Eltsin direttore dell’agenzia governativa Rossotrudnichestvo., diretta emanazione della Voks, la "Associazione sovietica per i legami culturali con l’estero". Di fatto, la macchina della propaganda sovietica che animava durante la Guerra Fredda le "società di amicizia con l'Urss" che proliferavano in oltre Cortina.

"Abbiamo individuato un terreno di ventisette ettari vicino Serpukhov (una cittadina di circa 100mila abitanti ad alcune decine di chilometri a Sud di Mosca), ma alcuni di questi stranieri vivono già oggi nei dintorni di Jaroslavl", ha aggiunto Primakov. Gli insediamenti modello, a uso e costumo dei media interni con evidenti ricadute in Occidente presso l'opinione pubblica più suggestionabile, sono l'altra faccia della "guerra ibrida" teorizzata dal comandante in capo delle truppe russe in Ucraina Valerij Gerasimov, tra bombe vere, attacchi hacker e, appunto, propaganda e fake news.

 

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