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Wagner, Paesi Nato nel mirino? Il sospetto del presidente lituano

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Che fine abbia fatto davvero Yevgeny Prigozhin non vi è certezza. Nemmeno dopo le parole del Cremlino, che hanno annunciato che il capo del gruppo Wagner "andrà in Bielorussia". Se così fosse, dice il presidente lituano Gitanas Nauseda che confina sia con Mosca che con Minsk, "allora la Nato deve rafforzare la sicurezza sul suo fronte orientale". La minaccia è che i mercenari possano mettere a repentaglio i paesi dell'Alleanza atlantica. Ma non solo, perché come riporta il Corriere della Sera, l’intelligence di Kiev teme che Prigozhin possa essere assassinato. E in ogni caso non dovrebbe avere contatti coi 1.500 soldati russi dispiegati in Bielorussia per sfondare il confine ucraino, né accesso agli stoccaggi dei missili nucleari russi.

 

 

L'oligarca russo, infatti, avrà movimenti ridotti: "Starà lì per un po' - ne è convinto un ex premier, Mikhail Kashyanov, che lo conosce bene - ma poi si sposterà in Africa e si metterà da qualche parte della giungla, o qualcosa del genere…". Nascosto, dunque, visto che "Putin non potrà mai perdonarlo". Dello stesso parere Ilya Ponomarev, il dissidente russo che vive in Ucraina: "La Bielorussia è solo una tappa di passaggio, di sicuro se ne andrà in Africa".
 

 

 

E ad aggiungere altri misteri al giallo della sparizione di Prigozhin è una scritta apparsa da qualche ora sul canale Telegram collegato a Wagner, 'Grey Zone', accompagnando una grafica che ritrae Prigozhin con un dito sulla bocca, come a indicare il silenzio. Un "messaggio" che sembra suggerire la possibilità di ulteriori sviluppi, al momento taciuti ma in elaborazione, dopo la ribellione della Wagner rientrata. 

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