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Vladimir Putin, il video a "un orario inconsueto": ecco cosa significa

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C'è un dettaglio nell'ultimo discorso di Vladimir Putin dopo il tentato golpe di Prigozhin. Lo zar ha parlato "in un orario davvero inconsueto (a Mosca erano passate le dieci di sera)" come se fosse quindi "diretto a un’audience internazionale piuttosto che a quella domestica. Più che rassicurare i suoi sudditi sul fallimento della rivolta, ha voluto mostrare i muscoli, anche con il linguaggio del corpo, oltre che con parole dal tono rabbioso. Per dire che in Russia c’è ancora un uomo solo al comando e quest’uomo è lui", osserva Paolo Garimberti su La Repubblica, "e rispondere così a chi in Occidente lo descriveva indebolito dalla marcia della Wagner e cominciava a chiedersi chi sarebbe potuto venire dopo di lui e in quali mani poteva finire l’arsenale nucleare della superpotenza atomica".

 

 

Tornando indietro nel tempo si può vedere che il problema, è che chi succede è sempre peggio di chi lo precede. "Putin umiliò Eltsin così come Eltsin aveva umiliato Gorbaciov" e "il presidente Bush (figlio)" che "disse che guardandolo negli occhi poteva 'vedere la sua anima'" evidentemente "aveva visto l’anima sbagliata. Quella vera Putin la svelò con il durissimo discorso contro l’Occidente alla conferenza sulla sicurezza di Monaco nel 2007. E poi, in un crescendo wagneriano, con la guerra alla Georgia" fino a quella in Ucraina.

 

 

"Ma ora che lo zar è nudo e a denudarlo è stato quello che sembrava uno dei suoi più fedeli servitori, Evgenij Prigozhin, il 'cuoco di Putin' diventato il 'macellaio di Putin' con i mercenari della Wagner in Ucraina", la domanda è: "E se al Cremlino dopo Putin venisse uno peggiore di Putin? Lo scenario di una potenza nucleare con migliaia di testate atomiche in mano a personaggi come Prigozhin o addirittura come il ceceno Ramzan Kadyrov sembra fantapolitica. Ma la marcia della Wagner ha dimostrato che si può arrivare a 200 chilometri dal Cremlino con i blindati. E il tema dunque non può essere ignorato dalla Nato, che l’11 e il 12 luglio terrà il suo vertice a Vilnius". Secondo Khodorkovskij, "Putin uscirà dal Cremlino soltanto morto". La Russia è una potenza nucleare e ora "siamo entrati in un vicolo cieco, che l’instabilità di questi giorni rende ancora più inquietante".

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