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Kfir, morto il bimbo di 10 mesi: Hamas lo usa come scudo umano

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La notizia che mai avremmo voluto ricevere è arrivata oggi. Il piccolo Kfir Bibas, divenuto uno dei simboli del dramma degli ostaggi israeliani nelle mani di Hamas, non sarà rilasciato perché è morto con la madre e il fratello in uno dei bombardamenti su Gaza. Aveva 10 mesi Kfir e, secondo la lista di Tel Aviv, sarebbe dovuto essere tra i primi a tornare a casa: era il più piccolo dei prigionieri fatti da Hamas a Nir Oz, uno dei kibbutz attaccati e devastati dall'attacco del 7 ottobre eppure non faceva parte del gruppo dei trenta bambini rilasciati.

La speranza di vederlo uscire dalla Striscia è stata delusa anche questa mattina durante il sesto scambio di prigionieri eppure il nome di Kfir, che era stato portato via dai miliziani di Hamas insieme a suo fratello Ariel di quattro anni, la madre Shiri Bibas e presumibilmente il padre Yarden, era in cima all'elenco degli ostaggi da scambiare con i detenuti palestinesi. Il motivo è che quando è scattato il cessate a fuoco umanitario nella Striscia di Gaza, lui già era morto. Nelle ultime ore, erano trapelate indiscrezioni circa il fatto che Hamas avesse "prestato" Kfir a un gruppo jihadista alleato come garanzia contro gli attacchi israeliani. Insomma, lo avrebbero usato come "scudo umano" a soli dieci mesi di vita. E Kfir è morto.

 


Le Brigate al Qassam, ala militare di Hamas, hanno fatto sapere oggi che i due fratelli israeliani Kfir e Ariel insieme alla madre erano tenuti in ostaggio a Gaza, ma che sono "stati uccisi in un precedente bombardamento dell'esercito israeliano". L'Idf era convinto invece, come detto, che il neonato non era più nelle mani di Hamas, ma che fosse stato ceduto a un gruppo minore, conosciuto con la sigla in inglese PFLP (che sta per Fronte popolare per la liberazione della Palestina) che l’avrebbe portato a Khan Younis, nel Sud della Striscia.  

Il campo di Khan Younis sarebbe, secondo gli esperti, il prossimo obiettivo dell’invasione di terra israeliana dentro alla Striscia e potenzialmente lì si consumerà la battaglia finale che concluderà l’operazione militare che farà scomparire Hamas dal territorio palestinese di Gaza. Israele pensava a un "trucco" negoziale che punterebbe a tenere il piccolo Bibas ancora in ostaggio perché gli israeliani tenuti nei tunnel sono asset importanti da usare nelle trattative e l’ebreo di dieci mesi, in questo ragionamento cinico, potrebbe fare più effetto di altri ostaggi davanti all’opinione pubblica. Purtroppo non è stato così. Kfir, suo fratello e sua madre, sarebbero morti sotto il fuoco amico.

 

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