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Mar Rosso, attacchi "ogni 12 ore": la terribile minaccia degli Houthi

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Proseguono gli attacchi alle navi commerciali nel Mar Rosso da parte dei ribelli Houthi dello Yemen. Azioni che spaventano e non poco: sia per le loro conseguenze economiche, sia sulla sicurezza delle principali compagnie di navigazione e dei giganti petroliferi. Eppure, stando a quanto fatto trapelare dal portavoce dei ribelli ad Al Jazeera "nel Mar Rosso è possibile fare operazioni" contro le navi in transito "ogni 12 ore". Mohammed Abdul Salam spiega che "prendiamo di mira solo le navi destinate in Israele". Da qui l'elogio alle compagnie "che hanno annunciato di aver sospeso le spedizioni verso i porti israeliani". Secondo il portavoce degli houthi "la pressione su Israele deve aumentare, affinché finisca l’assedio di Gaza. Israele sta compiendo massacri orribili e non possiamo fermarci".

Vere e proprie minacce per gli Stati Uniti, che hanno deciso di prendere provvedimenti. Gli Usa hanno per questo annunciato una missione navale in collaborazione con altri Paesi, per proteggere le navi mercantili che transitato nel Mar Rosso. Questa - afferma il portavoce per gli Affari Esteri della Commissione Europea Peter Stano "ovviamente è una reazione agli incidenti accaduti nelle ultime settimane, con gli Houthi che hanno attaccato navi mercantili. L'Unione Europea ha condannato con forza e continua a condannare con forza questi incidenti: si tratta di una violazione inaccettabile del diritto internazionale".

 

 

E ancora: questi attacchi "rappresentano una minaccia per la sicurezza marittima, nonché per la sicurezza e la pace nella regione. È una delle preoccupazioni che abbiamo e di cui stiamo discutendo all'interno dell'Ue tra gli Stati membri. Stiamo anche discutendo con i nostri partner, perché questo è ovviamente un problema internazionale". Un problema che riguarda la stessa Italia. Sarebbero, infatti, in corso le valutazioni del caso con una riunione in cui verranno affrontati i dettagli. "Una simile missione - si vocifera dal ministero della Difesa - è in linea con la nostra Costituzione ed è a tutela degli interessi economici del Paese, dato che da Suez passa circa l'80% del commercio navale da e per l'Italia".

 

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