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Iran, "la nostra risposta sarà schiacciante": perché il mondo trema

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Sarà "potente e schiacciante" e arriverà "nel più breve tempo possibile" la risposta dell’Iran al duplice attacco terroristico avvenuto nelle scorse ore lungo la strada che porta al ’cimitero dei martiri' di Kerman. Cimitero in cui è sepolto il generale Qassem Soleimani, il capo delle forze Qods delle Guardie della Rivoluzione iraniana, ucciso il 3 gennaio del 2020 in Iraq in un'operazione degli Stati Uniti. Lo ha dichiarato il ministro dell’Interno di Teheran, Ahmed Vahidi.  Nelle esplosioni sono morte almeno 103 persone. In migliaia, infatti, stavano andando al cimitero per commemorare Soleimani nel quarto anniversario della sua uccisione. 

"La situazione a Kerman è normale e sotto il controllo delle forze dell’ordine", ha poi aggiunto Vahidi in diretta tv, secondo quanto riportato dall’agenzia Irna. Il ministro, inoltre, ha precisato che la prima esplosione è avvenuta intorno alle 15 ora locale (le 12.30 in Italia), ma è stata la seconda, 20 minuti più tardi, a causare il maggior numero di vittime, dal momento che ha colpito i soccorritori. 

A lanciare un'accusa sui possibili responsabili di questa strage è stato, secondo quanto riportato dall'Iran International, il deputato iraniano Hossein Jalali, che ha affermato: "Israele è sicuramente uno dei responsabili". Il capo della magistratura iraniana Gholamhossein Ejei, invece, come riferisce Irna, ha dichiarato: "I terroristi mercenari di potenze arroganti" che hanno compiuto l'attentato "saranno puniti". E ancora: "Questi terroristi dal cuore duro e i loro padroni assassini dovrebbero sapere che la nostra nazione non perderà mai i suoi sacri ideali".

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