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Putin, perché è una minaccia per tutti noi europei

Roberto Formigoni
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Se Putin vince la guerra con l’Ucraina, entro poco tempo scatenerà una nuova guerra di conquista contro i Paesi baltici. Ne sono sicure le diplomazie occidentali, e il presidente russo neppure finge di nascondere queste nuove mire imperialiste. Certo, non può muoversi finchè non ha realizzato la conquista di Kiev, non avrebbe le forze sufficienti e non è sicuro di quale potrebbe essere la risposta europea. Ma se l’Ucraina cadesse vuol dire che Stati Uniti ed Europa non sono stati capaci, o non hanno voluto, difenderla fino in fondo. Ecco perché è indispensabile continuare a fornire all’Ucraina tutti gli aiuti necessari!

L’Europa lo sta facendo, e ha approvato in questi giorni una nuova tranche di aiuti pari a circa 7 miliardi di euro, gli Usa si sono fermati, tentennano, l’incombere delle elezioni presidenziali di fine anno li rendono incerti, e non stanno tenendo fede agli impegni assunti. Putin osserva con grande attenzione, e non lesina minacce. La scorsa settimana, prendendo spunto dalla espulsione dalla Lettonia di un cittadino russo che svolgeva propaganda filo-Mosca, ha usato parole di fuoco: «La Lettonia vuole buttare fuori i cittadini russi!», e ha incaricato il Ministro degli Esteri di studiare «adeguate misure di ritorsione». Lo scenario è analogo a quello pre-attacco all’Ucraina, e l’Istituto per lo studio della guerra di Washington non ha dubbi: Putin sta cercando pretesti per un possibile attacco contro gli Stati Baltici. Fonti dell’intelligence tedesca sostengono che Mosca cercherà di provocare una rivolta delle popolazioni russofone nei paesi baltici, in preparazione ad una “operazione militare speciale” analoga a quella contro l’Ucraina.

 

 

 

La premier estone, Kaja Kallas, ha incitato i Paesi europei ad accelerare la preparazione per la difesa contro un possibile attacco russo, e l’ex comandante delle forze armate dei Paesi Bassi ha detto che l’Europa deve essere pronta alla guerra. La Svezia, che è appena entrata nella Nato, è ancora più pessimista, e ha sconvolto i suoi cittadini dicendo che la guerra può cominciare in qualsiasi momento, ed esortando a ‘prepararsi moralmente’ ad eventi come quelli dell’Ucraina. «Bisogna prepararsi» è il messaggio che corre tra una diplomazia e l’altra, e il presidente ceco Petr Pavel l’ha detto esplicitamente in una allocuzione ufficiale: «Tutti gli eserciti europei stanno prendendo sul serio la minaccia, tutti si stanno preparando all’ipotesi di un conflitto ad alta intensità in Europa». Le prossime manovre Nato in primavera vogliono essere un messaggio molto forte al sempre più minaccioso presidente russo. Ma bisogna che l’Ucraina non perda la guerra. 

 

 

 

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