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Navalny, la moglie Yulia: "Putin ha usato il Novichok per ucciderlo"

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"Putin ha ucciso mio marito": ne è convinta la vedova dell'oppositore russo Alexei Navalny, Yulia Navalnaya, che ha parlato nelle scorse ore in un video sui social. Secondo lei, il marito sarebbe stato avvelenato con il Novichok, lo stesso veleno che lo costrinse a un lungo ricovero a Berlino poco prima dell'arresto del gennaio 2021. Il Cremlino ha fatto sapere che sono in corso le indagini sul decesso. Ma secondo Yulia, la realtà sarebbe un'altra: le autorità russe starebbero nascondendo il corpo di Navalny per consentire alle ultime tracce dell'agente nervino, il Novichok, di lasciare l'organismo. 

La donna, oggi a Bruxelles per incontrare i ministeri degli Esteri della Ue, ha fornito anche i nomi delle persone che sarebbero coinvolte nella morte del marito, e le motivazioni del nuovo avvelenamento. Infine ha chiosato: "Voglio vivere in una Russia libera, voglio costruire una Russia libera. Continuerò il lavoro di Alexei". Navalny era stato avvelenato il 20 agosto 2020 durante un viaggio in Siberia. E anche in quel caso i suoi sostenitori denunciarono l'uso del Novichock da parte delle autorità russe. 

 

 

 

Intanto, il portavoce di Putin, Dmitry Peskov, ha fatto sapere in conferenza stampa che le indagini sulla morte del dissidente vengono eseguite "in conformità con le leggi russe". Lo riporta Ria Novosti. "È in corso un'indagine ma sinora i risultati non sono stati resi pubblici - ha aggiunto Peskov - per questo non sono ancora noti". E ancora: "In un contesto nel quale non ci sono informazioni, è assolutamente inaccettabile fare affermazioni, diciamo, francamente rozze", ha detto Peskov in riferimento ai leader occidentali. 

 

 

 

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