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Russia, Medvedev e la nuova mappa dell'Europa: cosa si prenderà Putin

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Un'onda rossa sull'Europa, le mani della Russia non solo sull'Ucraina occupata, e ridotta a un moncherino, ma anche sulla Transnistria, la regione "separatista" della Moldavia da sempre vicina a Mosca e che pochi giorni fa ha chiesto ufficialmente tutela al Cremlino contro le "angherie" del governo di Chisinau.  

Dmitrij Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo che dal giorno dell'invasione ucraina si è trasformato da colomba a falco del regime di Vladimir Putin, ha mostrato al mondo la mappa del Vecchio continente che sarà, al grido "L'Ucraina appartiene alla Russia ed è Russia". Le dichiarazioni di Medvedev sono una serie di slogan: "Finché al potere ci sarà Volodymyr Zelensky non saranno possibili negoziati di pace tra Mosca e Kiev".  E ancora: "La minaccia nucleare, e la crisi tra Mosca e Washington, sono più gravi che nel 1962" (l'anno della drammatica crisi della Baia dei Porci a Cuba, con Urss e Usa a un passo dal conflitto diretto).

Quindi un gesto, provocatorio, rilanciato su X tra gli altri anche da Anton Gerashchenko, ucraino ed ex consigliere per gli affari interni del presidente: Medvedev si mostra con alle spalle una mappa dell'Europa orientale ben visibile, con i confini dei singoli Stati da lui stesso disegnati e modificati, una "fotografia" di come saranno gli assetti geo-politici al termine della guerra.

 

 

 

 

L'Ucraina, di fatto, sarà ridotta a un fazzoletto di terra a Ovest, tra Kiev e Leopoli, con tutto il resto della regione in mano a Mosca. Colorate in rosso, a contrassegnare il controllo del Cremlino, non solo le aree del Donbass e della Crimea, ma anche come detto l'enclave filorussa della Transnistria. Un messaggio sinistro non solo alla Moldavia, ma a tutta l'Europa e al blocco occidentale.

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