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Mosca, la ragazza russa sfida Putin: il gesto al seggio, si teme il peggio

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Una giovane donna russa ha sfidato Vladimir Putin alle urne ma ora rischia grosso visto che è stato subito avviato un procedimento penale contro di lei. La elettrice ha infatti versato della vernice in un’urna elettorale in uno dei seggi a Mosca. Lo ha riferito su Telegram il Comitato investigativo russo.

La cittadina - il video del suo gesto sta già facendo il giro dei social - sarà prossimamente portata da un ufficio del Comitato investigativo per l’interrogatorio. La donna potrebbe essere sanzionata con una pena che prevede la reclusione fino a cinque anni.

E non sarebbe un caso isolato visto che almeno un'altra persona ha compiuto lo stesso gesto. Una persona, non ancora identificata, infatti, ha versato della vernice di colore verde in due urne elettorali di uno dei seggi della città di Borisoglebsk, nella regione di Voronezh. Al momento le urne con le schede elettorali danneggiate sono state sigillate. Il rappresentante del governo locale ha spiegato che la Commissione elettorale regionale prenderà una decisione sulla validità delle schede danneggiate e sul loro uso nel conteggio finale dopo le ore 20 (18 in Italia) di domenica, quando si concluderà il voto. "Tutti i seggi elettorali della regione sono stati avvertiti di possibili provocazioni".

 

 

 

Intanto Ekaterina Duntsova, l’unica donna che ha tentato di sfidare Putin alle elezioni presidenziali di quest’anno, ha dichiarato che la lotta politica contro il potere del Cremlino non può essere clandestina. "Dall’altra parte ci chiedono: ’Perché non scendete in piazza, perché tacete, perché non organizzate manifestazioni, perché non rovesciate il potere?’ Io rispondo che dal carcere non potremo fare nulla", ha commentato in videoconferenza la donna, squalificata dalla corsa elettorale.

Duntsova, che non è stata registrata dalla Commissione elettorale centrale, è stata uno dei pochi politici a partecipare ai funerali del leader dell’opposizione Aleksei Navalny lo scorso 1 marzo a Mosca. Crede che, come lei, la maggioranza dei russi abbia vissuto nell’oscurità dall’inizio della guerra in Ucraina, ma che abbia preso "il primo sorso di aria pura" con l’attuale campagna elettorale, quindi la sua missione ora è "mantenere viva quella comunità".  "La Russia può essere cambiata solo coinvolgendo le persone in ciò che accade nel Paese, non dall’alto, ma dal basso", ha aggiunto pur riconoscendo che non può chiedere ai suoi sostenitori di rischiare la vita.

"La cosa più importante è raggiungere la pace", è la sua convinzione, "dal carcere sicuramente non potremo costruire una società civile. Dobbiamo lottare per qualcosa, non contro niente e nessuno". Il regime di Putin "non durerà a lungo", conclude Duntsova, l’attuale stagnazione "porterà prima o poi a un’esplosione sociale".

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