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Migranti, sbarchi: la Spagna sorpassa l'Italia, la strategia del governo Meloni funziona

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Alessandro Gonzato
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Com’era, Pd, Cinque Stelle e sinistra tutta – giornali compresi – quella storia che la politica migratoria della Meloni era un fallimento? Per la prima volta negli ultimi dieci anni l’Italia non è più il principale Paese d’approdo dei migranti diretti in Europa. Il primo, adesso, è diventato la Spagna. Dal 2014, lo ricordiamo, a Palazzo Chigi si sono alternati Enrico Letta, Matteo Renzi, Paolo Gentiloni, Giuseppe Conte (I e II) e Mario Draghi: quattro governi su sei sono stati di sinistra. In Italia, dall’inizio dell’anno, sono sbarcate illegalmente 11.416 persone (dato del Viminale aggiornato a ieri): nello stesso periodo del 2023 gli arrivi clandestini erano stati 28.016. Il calo è del 60%. Nella Spagna socialista invece l’immigrazione di massa è esplosa: 16.156 gli ingressi illegali, ed è il numero più alto (riferito a gennaio-febbraio-marzo) degli ultimi sette anni, stando ai dati pubblicati dal ministero dell’Interno iberico. L’anno scorso, a questo punto, nella Spagna di Pédro Sanchez gli arrivi erano stati il 277% in meno. All’inizio quella spagnola poteva essere una tendenza passeggera. Poi si è consolidata.

Quindi, da una parte, la nostra, gli accordi con la Tunisia ferocemente contestati dalle opposizioni stanno funzionando eccome, tanto che l’Unione Europa ha incardinato un’operazione simile con l’Egitto. Dall’altra, nella penisola iberica e nei suoi arcipelaghi, la situazione è precipitata. Sono le isole Canarie ad attrarre il maggior numero di clandestini (circa 14mila dal primo gennaio), mentre nella penisola e alle Baleari la cifra complessiva si aggira sui 2.200. Oggi la rotta del Mediterraneo centrale con direzione Italia è stata largamente superata da quella atlantica: dal Marocco, dalla Mauritania e dal Senegal verso Lanzarote, Fuerteventura, Gran Canaria, Tenerife ma anche le isole minori della Canarie, come El Hierro, che conta poco più di 10mila abitanti e in un mese è stata l’approdo di 5mila immigrati.
L’andirivieni di “pateras”, come vengono chiamati i barconi, è incessante. I controlli della polizia sono ferrei: le Canarie vivono quasi solo di turismo e negli ultimi mesi gli episodi di criminalità sono aumentati. E però, con questi numeri, il flusso nelle isole più piccole è difficilmente controllabile. In tutta la Spagna, dallo scorso novembre, l’immigrazione illegale è quadruplicata.

 

Torniamo ai dati italiani. I migranti arrivati in questi primi tre mesi sono soprattutto bengalesi (2.670), siriani (2.084), tunisini (1.371) ed egiziani (917). È in drastica diminuzione anche il numero di arrivi di minorenni non accompagnati: 1.150 al 2 aprile, una media nettamente inferiore rispetto ai 17.862 arrivati dell’intero 2023. Analizziamo nel dettaglio anche gli sbarchi mese per mese in questo trimestre: a gennaio sono arrivate 2.258 persone, contro le 4.963 del 2023; a febbraio 2.301 (l’anno scorso 9.465); a marzo 6.857, circa la metà di dodici mesi prima (13.267). Ora la sinistra che paradossalmente attaccava il governo «delle destre» perché arrivavano troppi migranti tornerà ad accusare le destre di crudeltà perché ha più che dimezzato gli sbarchi, non c’è dubbio. Attendiamo Elly Schlein fiduciosi.

 

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