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Regina Letizia, rivoluzione in Spagna: con chi sostituisce il generale José Zuleta

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Un passo importante verso il riconoscimento delle donne capaci attraverso incarichi istituzionali l'ha compiuto in Spagna la Regina Letizia. La sovrana ha infatti deciso di sostituire il generale José Zuleta a capo della sua Segreteria, con Maria Dolores Ocaña Madrid, 51 anni. Si tratta di una rivoluzione in quanto donna e in quanto civile.  L'annuncio della sua elezione è stato oggi, ma Ocaña - che di mestiere fa con l'avvocato dello Stato - farà il suo ingresso ufficiale nello staff della Zarzuela il prossimo 30 aprile. Tra le numerose funzioni che svolgerà, il nuovo braccio destro della Regina, come si legge sul sito ufficiale della Casa Reale, fa parte dei 139 lavoratori che compongono la Segreteria Generale della Camera, di cui fanno parte le divisioni del Protocolli, Comunicazione, Amministrazione e anche Sicurezza. Nello specifico, il Segretario della Regina svolge "lo studio, la preparazione e l'esecuzione delle questioni relative alle attività" della regina consorte. Pertanto, Ocaña dovrebbe consigliare Letizia, organizzare la sua agenda e accompagnarla nei suoi viaggi e apparizioni pubbliche

La sua nomina non è banale e invia un messaggio di modernità in un momento chiave in Spagna e nel mondo nella lotta per l'uguaglianza tra donne e uomini. Ocaña diventerà la prima donna con un incarico di direttore generale all'interno della Casa Reale e la seconda con un incarico di responsabilità accanto a Beatriz Rodríguez, revisore dei conti della Camera. Inoltre, il fatto che il braccio destro di Doña Letizia sia una donna rappresenta un messaggio positivo nei confronti della promozione delle donne all'interno degli organi decisionali, indipendentemente dall'istituzione. All’inizio di quest’anno, il Re aveva già sostituito il capo della Casa Reale e il suo più diretto collaboratore, Jaime Alfonsín Alfonso, 67 anni, e ha nominato al suo posto Camilo Villarino Marzo, diplomatico di 59 anni, che finora aveva è stato capo di gabinetto dell’alto rappresentante dell’UE per la politica estera e di sicurezza, Josep Borrell
 

 

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