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Israele-Arabia Saudita, verso un accordo storico con la mediazione degli Usa

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A sconfiggere Hamas militarmente deve provvedere Israele. Negli ultimi 19 anni, da quando cioè il governo di Ariel Sharon ordinò il disimpegno unilaterale dalla Striscia di Gaza, Hamas ha attaccato lo Stato ebraico a più riprese utilizzando in un crescendo obici di mortaio, razzi artigianali, missili a corto e a medio raggio e in tempi più recenti anche droni made in Gaza. Questo ha reagito con una serie di operazioni militari condotte principalmente dal cielo (Piogge estive nel 2006, Inverno caldo nel 2008, Piombo fuso nel 2009, Colonna di nuvola nel 2012, Margine protettivo nel 2014 e Guardiano delle mura nel 2021) nel tentativo di eliminare gli arsenali e le rampe di lancio del sedicente Movimento islamico di resistenza.

Sforzi vani: la geografia fisica e umana di Gaza (una stretta striscia di terra altamente popolata) rende i bombardamenti inefficaci mentre i gazawi usati da Hamas come scudi umani si ritrovano fra l’incudine e il martello. Israele ha anche grandemente sottostimato l’estensione della rete di tunnel allestita dal gruppo del terrore. Nelle gallerie costruite con i soldi del Qatar e degli aiuti internazionali, Hamas ha potuto organizzarsi al riparo da occhi indiscreti, tentare infiltrazioni in Israele e importare grandi quantità di materiale bellico dall’Egitto. Il pogrom del 7 ottobre ha dimostrato al mondo che lo Stato ebraico si è fatto cogliere impreparato. (...)

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