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Russia, "nuova arma spaziale: dove vogliono colpire". L'accusa del Pentagono

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Gli Stati Uniti ritengono che la Russia abbia lanciato nei giorni scorsi un'arma spaziale in grado di attaccare satelliti nell'orbita bassa della Terra. Lo ha dichiarato nel corso di una conferenza stampa il portavoce del dipartimento della Difesa Usa, Pat Ryder.

"Il 16 maggio (...) la Russia ha lanciato un satellite nell'orbita bassa della Terra, che secondo le nostre valutazioni è un'arma spaziale presumibilmente in grado di attaccare altri satelliti nell'orbita bassa", ha affermato il portavoce del Pentagono.

"La Russia sergey ryabkovha posizionato questa nuova arma spaziale nella medesima orbita di un satellite governativo statunitense", ha dichiarato Ryder, aggiungendo che le valutazioni eseguite dal Pentagono "indicano caratteristiche che richiamano quelle di sistemi anti-satellitari del 2019 e 2022". Gli Stati Uniti, ha concluso il portavoce, continueranno a monitorare gli sviluppi sulla base della "responsabilità di proteggere e difendere il dominio spaziale e assicurare sostegno continuo e ininterrotto alle nostre forze congiunte e combinate". 

Non si è lasciata attendere la risposta di Mosca. Il viceministro degli Esteri russo Sergey Ryabkov ha definito fake news le accuse del Pentagono. "Non credo che dovremmo rispondere a qualsiasi fake news inventata da Washington", ha detto Ryabkov, sottolineando che Mosca è contraria a collocare capacità di attacco nell'orbita vicina alla Terra, come riporta l'agenzia russa Tass. "Abbiamo sempre parlato in modo coerente contro il posizionamento di armi d'attacco nell'orbita terrestre. Non è casuale che la Russia, insieme a un gran numero di altri Stati, promuova per prima l'iniziativa di non collocare armi nello spazio", ha aggiunto.

"Il lancio di satelliti di varia concezione, compresi quelli che hanno a che fare con il rafforzamento della nostra capacità di difesa, non è una novità", ha continuato Ryabkov che poi ha concluso: "Gli americani possono dire quello che vogliono e la nostra politica non cambierà. E se fossero davvero interessati a rafforzare la sicurezza, anche nell'attività spaziale, potrebbero riconsiderare il loro approccio distruttivo nei confronti di una serie di proposte russe in questo ambito. Questo vale soprattutto per la nostra proposta di elaborare un trattato per porre fine alla corsa agli armamenti nello spazio".

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