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Tempi duri per la tintarella in Iran

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La polizia di Teheran punirà l'abbronzature vistose con il carcere

Roberto Amaglio
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Che i costumi occidentali non fossero ben visti dal regime iraniano non è più una notizia: stili, tendenze, mode sono osteggiate non solo a Teheran ma, con modalità e polso diversi, da tutto il mondo islamico, con il nobile obiettivo (talvolta estremizzato) di difendere le tradizioni e i dettami della religione locale. Tuttavia l'ultima crociata annunciata dal capo della polizia iraniana Hossein Sajedinia ha dell'incredibile: al centro dell'attenzione dello stato guidato da Ahmadinejad ci sarebbe, infatti, nientepopodimeno che il sole. O meglio, i suoi effetti sulla pelle di donne e uomini iraniani. "Divieto di tintarella nelle strade di Teheran". Questo quanto afferma il nuovo provvedimento annunciato dal capo della polizia della capitale. Dopo un paio di richiami, la pena per i trasgressori sarà il carcere, in quanto attentatori della morale islamica. "La gente si aspetta da noi un'azione ferma e rapida contro le donne, o gli uomini, che con i loro comportamenti sfidano i nostri valori", ha dichiarato il capo della polizia Sajedinia, citato dal quotidiano 'Telegraph'. "In alcune zone di Teheran nord -ha precisato- vediamo donne o ragazze abbronzate al punto da sembrare dei manichini che camminano". Ma ora le autorità dicono basta a questa tendenza. "Non possiamo più tollerare questa situazione - ha tuonato Sajedinia- prima metteremo in guardia coloro che saranno sorprese con un'abbronzatura troppo vistosa, poi le arresteremo e le metteremo in carcere".

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