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Cina, l'Estremo Oriente unito contro il Dragone

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Mirko Molteni
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I vietnamiti la chiamano “lingua di bue”, “Durong Luoi Bo”, per i cinesi è la “linea dei nove segmenti”, o “Jiu Xuxian”. È il perimetro che racchiude il Mar Cinese Meridionale inglobando le isole Spratly e Paracel, contese dagli Stati rivieraschi. Le isole sono occupate in ordine sparso da Cina, Vietnam, Filippine, Brunei, Malesia e Taiwan. Ma il colosso cinese spaventa tutti gli altri, avendo tramutato varie isole in basi che minacciano il traffico marittimo degli stretti della Malacca e della Sonda, che collegano l’Oceano Indiano al Pacifico.

Fra le basi cinesi c’è l’isola Fiery Cross, la cui pista d’aviazione lunga 3 km basta per i bombardieri Xian H-6K, da poco armati con missili ipersonici YJ-21. Antagonista della Cina è sempre stato il Vietnam, ma ieri la tensione è stata apparentemente stemperata dalla visita a Pechino del presidente To Lam, che ha firmato con Xi Jinping accordi di “buon vicinato” fra cui la costruzione di una ferrovia tra Shenzhen e Haiphong. Fu col Vietnam che la Cina combatté nel 1979 la sua ultima guerra e ne fu battuta. (...)

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