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Cina-Filippine, collisione nel mar cinese meridionale: continua lo scambio di accuse

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Le tensioni tra Cina e Filippine nel Mar Cinese Meridionale sono sempre più alte. I due Paesi continuano a farsi accuse reciproche per speronamenti e "manovre pericolose" di unità della Guardia costiera in acque contese. In particolare, da quanto apprende la Bbc, un’imbarcazione cinese "ha speronato direttamente e deliberatamente" una loro unità.

Dall'altro canto, Pechino rivolge le stesse accuse a Manila. L'ultima collisione è avvenuta nelle acque vicino all’atollo Sabina Shoal, a circa 75 miglia nautiche dalla costa occidentale delle Filippine. Ma questo non sarebbe l'unico incidente avvenuto nel corso di questi giorni: nelle ultime due settimane si sono verificate almeno altre tre collisioni nella stessa zona hanno visto coinvolte unità navali di Pechino e Manila. Dopo gli ultimi incidenti, l’agenzia Xinhua ha riferito che la Guardia costiera cinese ha caldamente sollecitato le Filippine a "ritirarsi immediatamente", dalla zona di Xianbin Jiao, puntando così il dito contro Manila, giudicata unica responsabile della crisi.

 

 

 

Intanto, la Guardia Costiera delle Filippine ha assicurato che non sposterà la sua unità e questo "nonostante le vessazioni, le attività intimidatorie e le iniziative di escalation della Guardia costiera cinese". L’ambasciatrice Usa a Manila, MaryKay L. Carlson, ha denunciato quelle che considera azioni pericolose della Cina nella regione. "Gli Stati Uniti condannano le molteplici e pericolose violazioni del diritto internazionale" da parte della Repubblica Popolare, "compreso l’odierno speronamento deliberato della ’Brp Teresa Magbanuà mentre era impegnata a condurre operazioni legittime all’interno della zona economica esclusiva" delle Filippine, ha scritto su X. E ancora: "Siamo con le Filippine nella difesa del diritto internazionale", ha aggiunto.

 

 

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