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Russia, gli Usa vendono i caccia F-35 alla Romania: nuova escalation militare in Europa

sabato 14 settembre 2024

2' di lettura

Gli Stati Uniti hanno approvato la vendita di caccia stealth F-35 alla Romania, un contratto del valore di 7,2 miliardi di dollari, secondo quanto comunicato dal Dipartimento di Stato. Una nuova significativa tappa nella guerra a distanza tra Washington, l'Occidente e la Russia.

Il contratto, che deve ancora essere approvato dal Congresso degli Stati Uniti, riguarda l'acquisto da parte di Bucarest di 32 aerei F-35A, più i motori. Il contratto è stato assegnato al gigante degli armamenti Lockheed Martin. "La vendita proposta sosterrà gli obiettivi di politica estera e di sicurezza nazionale degli Stati Uniti, rafforzando la sicurezza di un alleato della Nato che è una forza importante per la stabilità politica ed economica in Europa", si legge nel comunicato.

L'annuncio di questo contratto arriva mentre questa settimana i piloti ucraini hanno iniziato ad addestrarsi con gli F-16 in un centro speciale in Romania, mentre Kiev cerca di accelerare l'uso di questi preziosi caccia americani per respingere gli attacchi russi. La Romania occupa una posizione strategica alle porte dell'Ucraina e del Mar Nero e vuole diventare "un centro internazionale" per l'addestramento degli F-16. Il Segretario di Stato americano Antony Blinken ha incontrato giovedì il suo omologo rumeno Luminita Odobescu, ringraziando Bucarest per aver consegnato all'Ucraina un sistema di difesa missilistica Patriot.

Nel frattempo il presidente americano Joe Biden e il primo ministro britannico Keir Starmer hanno riaffermato il loro sostegno all'Ucraina, ma hanno lasciato Kiev sulle spine non annunciando una decisione sulla sua richiesta di autorizzare l'uso di missili a lungo raggio contro il territorio russo. Le aspettative erano alte per l'incontro tra i due leader, ma alla fine non ha prodotto l'annuncio sperato da Kiev. Parlando con i giornalisti dopo l'incontro, Starmer ha detto che le discussioni continueranno con un "gruppo più ampio di persone" durante la settimana di riunioni ad alto livello dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York alla fine del mese. "Questo incontro non è servito a prendere una decisione concreta", ha detto Starmer, che ha difeso il diritto dell'Ucraina a difendersi e ha affermato che la Nato continuerà a sostenere l'Ucraina. La questione dei missili non è comparsa nel comunicato finale dell'incontro, in cui entrambe le parti hanno "riaffermato il loro incrollabile sostegno all'Ucraina che continua a difendersi dall'aggressione russa", né nelle dichiarazioni che i due leader hanno rilasciato ai media prima dell'incontro. A quel punto, Biden è stato il primo a prendere la parola per ringraziare Starmer per la "leadership" dimostrata dal Regno Unito nella guerra ucraina e ha ribadito che Washington è "impegnata" ad assistere l'Ucraina nella sua difesa contro "l'aggressione russa". 

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