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Titan, svelate le foto del relitto: le ultime parole sono agghiaccianti

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Roberto Tortora
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È passato più di un anno, ma la tragedia del Titan fa ancora parlare di sé e sempre più dettagli drammatici emergono da una vicenda che ha causato cinque vittime. Dalle indagini della Guardia Costiera degli Stati Uniti sull’implosione del sommergibile della Ocean Gate appare sempre più evidente come la sicurezza di quel mezzo fosse critica. Nelle testimonianze emerse fino a questo momento si stanno chiarendo diversi punti sulla struttura del sommergibile, sui test falliti e soprattutto sugli incidenti che hanno segnato la sua storia.
Non solo parole, ma anche immagini, quelle del recupero dei resti del Titan.

E non solo una volta estratti dall’acqua, ma anche inabissati in fondo al mare, appoggiati alle sabbie del fondale o quasi 4.000 metri di profondità. Si tratta di foto autentiche, non di rendering artificiali. E da una delle testimonianze si è appreso anche che il 24 Maggio 2023 il Titan aveva affrontato una tempesta e il giorno dopo era stato trovato mezzo affondato, con danni alla carenatura del cono e della coda. Nell’immersione di prova affrontata tre giorni dopo erano stati poi rilevati 13 problemi di sicurezza alle apparecchiature necessarie per la missione. Al momento dell’incidente era presente anche Stockton Rush, Ceo di Ocean Gate, a lui spettavano le decisioni tecniche e su di lui pendono i dubbi maggiori. Come quelli del direttore tecnico Tony Niess che dichiara: "Non mi ha sorpreso il fatto che abbia fallito dove ha fallito".

L’inchiesta ha tirato fuori anche le ultime parole dell’equipaggio del Titan, completamente ignaro di ciò a cui stava andando incontro nei momenti che hanno preceduto la tragedia. Si sente dire infatti: “Qui va tutto bene”. In inglese sarebbe “All good here”. E invece nulla di buono c’era lì sotto.

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