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Uccide il marito virtuale

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Giapponese in arresto

Albina Perri
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Ha ucciso, e per questo è stata arrestata. Fa niente se il cadavere è un avatar, un uomino virtuale, insomma. Lei l'ha fatto sparire da un gioco interattivo e ora deve pagare. La storia, che sa di fantascienza, è accaduta nella patria dei fumetti, il Giappone. Protagonista, una maestra di piano di 43 anni, che è stata portata via da casa sua in manette e messa in una cella a Sapporo City. Agli agenti che le chiedevano spiegazione del suo insano gesto, la giapponese ha spiegato: "Ero arrabbiata perché lui era mio marito, e mi aveva chiesto il divorzio. Non ho retto alla separazione, e così l'ho eliminato". L'omicidio è stato consumato nel gioco Maple Story; l'arma del delitto, un accesso illegale in un computer, e la manipolazione dei dati. Il delitto è stato scoperto perché il proprietario dell'avatar, un impiegato 33enne, ha sporto denuncia, non trovandolo più. Giocava con lui ogni giorno da un anno, quando lo un giorno si è accorto che era morto. Dispiaciuto per la perdita, s'è rivolto alla polizia giapponese che ha indagato, arrivando così all'assassina. Virtuale, certo, ma resta un dettaglio, nella Patria dei fumetti.

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