Un giudice federale ha temporaneamente sospeso il divieto imposto dall'Amministrazione Trump all'università di Harvard per l'iscrizione di studenti stranieri. L'ordinanza della giudice Allison Burroughs è giunta poche ore dopo il ricorso presentato dall'ateneo che ha sostenuto che la revoca della sua certificazione nel Programma Studenti e Visitatori di Scambio fosse una "chiara ritorsione" per il rifiuto di ottemperare alle richieste dell'Amministrazione. Burroughs è la stessa giudice che sta esaminando un'altra causa intentata da Harvard contro il congelamento di 2,65 miliardi di dollari di finanziamenti federali da parte dell'Amministrazione.
La giudice Burroughs ha emesso un'ordinanza restrittiva temporanea contro il provvedimento della Casa Bianca, riconoscendo che Harvard aveva dimostrato che la sua attuazione avrebbe causato "danni immediati e irreparabili" all'università. L'azione dell'amministrazione e la risposta di Harvard segnano una drammatica escalation della battaglia tra Trump e l'ateneo. E la risposta energica e quasi immediata dell'università è servita a dimostrare che bloccare il flusso di studenti internazionali verso Harvard, che attrae alcuni dei migliori studiosi del mondo, avrebbe destabilizzato l'esistenza stessa dell'università.L'Amministrazione ha affermato che Harvard non aveva ottemperato a un elenco di richieste inviate il 16 aprile relative alle attività di protesta degli ultimi cinque anni, provvedimenti per cattiva condotta e verbali disciplinari relativi agli studenti stranieri.
La vicenda è diventa nel giro di poche ore materiale di polemica politica anche in Italia, con le opposizioni scatenate contro il presidente repubblica. Parla di "furore ideologico che non si ferma nemmeno davanti a una delle roccaforti del sapere degli Stati Uniti", Elisabetta Piccolotti. Secondo la deputata di Alleanza Verdi e Sinistra, "il presidente americano sta minacciando di espellere gli studenti stranieri di Harvard, adducendo motivazioni francamente ridicole come la complicità con Hamas e con il Partito comunista cinese. Tra loro ci sono 280 italiani, ai quali esprimiamo la nostra solidarietà. Trump non vuole espellere solo i membri delle gang latine - prosegue la deputata rossoverde della commissione cultura di Montecitorio - ma anche l'élite universitaria mondiale solo perché non ha un passaporto americano. Un insegnamento che deve arrivare forte e chiaro anche a casa nostra: quando si comincia a erodere i diritti dei più deboli senza che ci si opponga, nessuno è più al sicuro. Nemmeno gli studenti europei di Harvard".