Harvard, l'italiana cacciata: un grosso caso negli States

La docente Francesca Gino "silurata" dalla Harvard Business School: dietro al provvedimento, un'indagine interna e un blog. Ecco cosa è successo
mercoledì 28 maggio 2025
Harvard, l'italiana cacciata: un grosso caso negli States
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L'Università di Harvard ha revocato lo status di ruolo permanente ('tenure') alla docente italo-americana Francesca Gino e di porre fine al suo incarico presso la Harvard Business School. Lo ha riferito l'emittente di Boston Gbh. Gino, originaria del Trentino, nota per le sue ricerche sull'onestà e sul comportamento etico, era stata colpita da gravi accuse legata a cattiva condotta accademica e a frode. Secondo diverse fonti consultate dall'emittente, gli amministratori di Harvard hanno informato i docenti della Business School della loro decisione durante una riunione a porte chiuse la scorsa settimana, e un portavoce dell'università ha confermato il provvedimento. Gino non ha risposto immediatamente a diverse richieste di commento.

Nel 2023, Harvard ha avviato un'indagine interna sul lavoro della Gino dopo che erano stati sollevati dubbi su un blog, Data Colada, gestito da un gruppo di scienziati che analizzano criticamente la ricerca accademica. L'indagine di Harvard ha concluso che la Gino aveva manipolato alcuni dati per supportare le sue ipotesi in almeno quattro dei suoi studi.

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A quel punto, l'università l'ha sospesa senza stipendio, ponendola in congedo amministrativo. La docente ha negato le accuse e ha intentato una causa da 25 milioni di dollari contro Harvard, il preside della Harvard Business School Srikant Datar e i blogger di Data Colada. In tribunale Gino ha denunciato diffamazione, discriminazione di genere e violazione della privacy. La docente ha inoltre sostenuto che le accuse abbiano danneggiato irreparabilmente la sua reputazione e la sua carriera.

Nel settembre scorso, un giudice federale di Boston ha respinto le accuse di diffamazione contro Harvard e i blogger, stabilendo che Gino è una figura pubblica e che quindi l'analisi del suo lavoro è protetta dal Primo Emendamento della Costituzione americana. Harvard, riporta ancora Gbh, ha rifiutato di fornire ulteriori dettagli sulla revoca della tenure e sul licenziamento di Gino, definendoli questioni legate al personale. Tuttavia, l'università ha sottolineato che revocare la tenure a un docente è una misura che non veniva presa da decenni.

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