C’è una data di scadenza, un countdown triste che affligge il popolo britannico e che pende sulla testa dei reali. Secondo quanto riportato dal quotidiano Daily Telegraph e rilanciato anche da altri tabloid sia nazionali che statunitensi, infatti, il tumore di Re Carlo non sarebbe curabile. Operato per ipertrofia prostatica, durante l’operazione i medici riscontrarono un’altra forma di cancro non collegata alla prostata e sembra che non ci siano cure risolutive. Il tutto, a dispetto dei miglioramenti dimostrati negli ultimi mesi. Sia Kate che William, informati dei fatti, si starebbero già preparando ad un futuro in cui dovranno prendere loro le redini del Regno Unito.
La malattia affligge Re Carlo da più di un anno, da quando ha dovuto cominciare un trattamento chemioterapico. Ciò nonostante, ha ripreso a lavorare ed è ricomparso nei suoi impegni pubblici nel corso degli ultimi mesi. Poi, però, la notizia triste lanciata da Camilla Tominey, giornalista del Telegraph, che ha spiegato come il re stia affrontando una nuova patologia, più aggressiva. Una fonte anonima vicina ai reali fa sapere, però, che il re potrebbe riuscire a convivere con la malattia e morire con essa, ma non a causa di essa.
Re Carlo, "Harry e Meghan non invitati": rottura profonda
Sempre più tesi i rapporti tra la famiglia reale e il principe Harry: lo dimostra l'ultima decisione di ...Sempre la fonte dichiara: “Sta reagendo molto bene ai trattamenti e la cosa che impari su questa malattia è che puoi gestirla ed è quello che il re sta facendo. La scienza medica ha fatto enormi progressi e francamente al momento non vedo alcuna differenza in lui tra prima e dopo. I medici gli hanno consigliato di vivere una vita il più normale possibile ed è quello che sta accadendo. Il monarca sta affrontando la sua malattia in un modo molto umano e molto umana è stata la scelta di condividere questa cosa con la gente”. Un’altra fonte, sempre anonima, avrebbe detto a “News Nation Now” che il re ha optato per cure meno invasive e che i figli sarebbero stati messi al corrente della situazione. In sostanza, meglio un re malato, ma presente finché sarà possibile, per gestire questo delicato momento che il mondo sta vivendo e per mantenere i collegamenti tra l’America di Trump e l’Europa.