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Ayatollah, alle origini del termine che spaventa il mondo

Un vocabolo arabo il cui acclimatamento italiano non ha mai attecchito. E può essere parafrasato...
di Massimo Arcangeli domenica 22 giugno 2025

2' di lettura

Il termine ayatollah, adattamento della pronuncia persiana di un vocabolo arabo, e il cui acclimatamento italiano (aiatollà) non ha mai attecchito, può essere parafrasato con l’espressione «segni, segnali o miracoli (ayat, plurale di aya) di Dio (Allah)». Nel clero sciita, la più consistente delle fazioni islamiche minoritarie, un ayatollah è un dottore di scienze religiose e giuridiche, una guida spirituale fra le più alte. Studioso dell’islamismo, che spesso insegna nelle sue varie diramazioni e specializzazioni, un ayatollah può coincidere con un eminente rappresentante di quel clero (espressione di una sostanziale aristocrazia religiosa) o con un mujahidin. Si diventa ayatollah, previa approvazione del collegio dei potenziali pari grado incaricati di accordarla, solo dopo anni di studio trascorsi sotto la guida di un mentore investito dell’autorità che gli riconosca il rango di detentore della sapienza necessaria per svolgere a sua volta il ruolo di guida spirituale.

Alcuni ayatollah posso diventare “grandi ayatollah” se i loro seguaci li eleggono a punti di riferimento in un numero elevato di questioni al punto da chiedere loro, in molti casi, di scrivere un testo da diffondere nella forma di un codice di comportamento adottabile da un musulmano nelle varie vicende della sua vita quotidiana. Fra i grandi ayatollah c’è anche Alì Khamenei, guida suprema della Repubblica islamica iraniana (nata nel 1979) e presidente dell’Iran dal 1981 al 1989. La parola ayatollah, di scarsa documentazione in epoca anteriore agli anni Trenta del XX secolo, si è via via diffusa dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale fino a imporsi all’attenzione generale negli ultimi decenni del Novecento, parallelamente all’intensificazione di una componente semantica di natura politica in un primo tempo molto debole.

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Più di recente il termine ha conosciuto un’ulteriore estensione di significato, potendo riferirsi a chiunque eserciti, insieme a un grande carisma, un potere o un’autorità di qualità superiore all’interno di un certo ambiente o settore: un ayatollah aziendale; un potente ayatollah sindacale; un ayatollah della finanza mondiale.

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