Che fine hanno fatto i 400 chili di uranio arricchito al 60% iraniano? Diventa un giallo quello che riguarda l'impianto nucleare di Fordow, a pochi chilometri da Qom: la centrale ha subito solo danni parziali a seguito dell'attacco statunitense di domenica sera e la situazione nell'area è tornata alla normalità.
In quello che viene considerato da Israele e Usa il "bunker" in cui Teheran stava sviluppando la bomba atomica secondo l'agenzia di stampa ufficiale iraniana Tasnim, citando le autorità locali, "non c'è nemmeno fumo o segni di incendio. I funzionari provinciali smentiscono le dichiarazioni di Trump sulla distruzione della struttura e segnalano solo danni parziali".
Secondo quanto riferito, non si rilevano contaminazioni chimiche o radioattive nell'area. Inoltre, secondo Hassan Abedini, vicedirettore politico dell'Islamic Republic of Iran Broadcasting (Irib), "l'Iran ha evacuato da tempo i suoi tre siti nucleari di Fordow, Natanz e Isfahan" proprio "in previsione di un eventuale attacco esterno che potrebbe causare una fuga di radiazioni o minacciare la sicurezza dei civili". In una dichiarazione riportata dall'agenzia di stampa Mehr, Abedini ha sottolineato come tutto il materiale nucleare sensibile "era stato rimosso dalle strutture per evitare che si verificasse un disastro nucleare".
"Midnight Hammer": il blitz che fa la storia minuto per minuto
Definita in codice “Midnight Hammer”, “Martello di Mezzanotte”, l’operazione comb con cui ...Il presidente americano aveva spiegato che l'attacco ai 3 siti nucleari iraniani con le potentissime bombe da 13 tonnellate era finalizzato a "limitare le capacità nucleari iraniane" e a spingere Teheran ad accettare "di porre fine a questa guerra". In ogni caso, anche dopo l'attacco di domenica e la tregua annunciata da Trump nella notte italiana tra lunedì e martedì (ma di fatto già traballante) l'Organizzazione per l'energia atomica dell'Iran ha dichiarato che Teheran non intende rinunciare allo sviluppo del programma nucleare, bombardamenti o meno.
Secondo quanto riporta Repubblica, i pasdaran hanno spostato l'uranio in località segrete. "Ragione sufficiente, per Israele, per dichiarare ancora aperta la caccia al tesoro radioattivo dell'Iran", si legge. Nelle scorse ore, peraltro, il direttore dell'Agenzia Atomica Rafael Grossi ha confermato: "Il 13 giugno Teheran ha inviato una lettera all'Aiea per segnalare l'adozione di misure speciali a protezione delle attrezzature e del materiale nucleare". L'Aiea ha chiesto di poter fare un sopralluogo in queste località di stoccaggio, che restano top secret. "Abbiamo una pista interessante su dove si possono trovare quei 400 chili", ha suggerito il premier israeliano Netanyahu, avvertendo come il Mossad, presente da tempo "boots on the ground" in Iran, sia attivissimo. "Coi satelliti hanno visto la fila dei 16 camion all'ingresso di Fordow due giorni prima dell'attacco americano - spiega Repubblica -, si può presumere che li abbiano seguiti fino a destinazione. Se siano stati utilizzati quei tir per portar via l'uranio non è chiaro: bastano mezzi più piccoli, essendo sotto forma di polvere e contenuto in cilindri metallici".