Rimpasto sì o rimpasto no? Sarebbe questo il dilemma su cui si sta arrovellando Pedro Sanchez. Una soluzione che il primo ministro spagnolo starebbe valutando per cercare di sopravvivere alle accuse di corruzione, dopo l'arresto del suo fedelissimo Santos Cerdan e alle richieste di dimissioni arrivate dal Partito popolare. D'altronde questo - lo descrivono varie fonti su El Pais - è "il periodo più difficile per Sanchez nei sette anni di governo particolarmente complessi". Ecco allora che pur di tenersi la poltrona, il leader del Psoe punta a rafforzare il codice etico del partito e i controlli interni. Insomma, le mosse sul suo tavolo sono varie e verranno ufficializzate in occasione del comitato federale di sabato e del congresso del partito di mercoledì prossimo, 9 luglio.
Le fonti riferiscono di un "importante rimpasto all'interno del Psoe". Certo è che persone vicinissime a Sanchez hanno già escluso che il premier stia pensando a un congresso straordinario del Psoe. Plausibilmente, riferiscono le fonti contattate dal quotidiano spagnolo, ci saranno cambiamenti nel codice etico, tra cui l'espulsione diretta per chi ingaggia prostitute.
Non solo, si prevedono modifiche anche nel sistema di controllo, cercando soluzioni simili a quelle utilizzate dalle grandi aziende. Basterà a far cambiare idea a quei partiti che hanno fatto arrivare i primi "no" al loro appoggio in Parlamento? Il Pp ha annunciato che avrebbe contattato i vari gruppi parlamentari, a eccezione dei baschi di EH Bildu, per capire se il Psoe godesse ancora del loro sostegno. Motivo, questo, in più per Sanchez per accelerare su un eventuale rimpasto di governo.