Negli ultimi tre giorni, la città spagnola di Torre Pacheco è stata teatro di gravi episodi di violenza che hanno scosso l’opinione pubblica. Una vera e propria rivolta. Al centro della questione, un brutale pestaggio ai danni di un uomo di 68 anni, Domingo, che è stato accerchiato e aggredito da un gruppo di giovani di origine marocchina. Secondo quanto riportato da Open, gli aggressori avrebbero persino diffuso online il video dell'attacco, facendo temere alla polizia che possa trattarsi di una nuova “tendenza virale”.
L’episodio ha fatto esplodere la rabbia della popolazione locale nei confronti delle politiche migratorie del governo guidato dal premier socialdemocratico Pedro Sánchez. In risposta all’accaduto, sono scoppiate manifestazioni che si sono trasformate in scontri fisici tra cittadini spagnoli e migranti nordafricani. Una violenza incredibile, una sorta di caccia all'uomo. L’intervento della Guardia civil ha portato all’arresto di otto persone, tra cui cinque spagnoli e tre individui nordafricani. Secondo Euronews, due di questi ultimi sarebbero coinvolti direttamente nell’aggressione all’anziano.
In questo clima di tensione crescente, un gruppo chiamato “Deport them now” ha diffuso tramite Telegram un messaggio allarmante, annunciando per i giorni 15, 16 e 17 luglio (dunque a partire da domani una sorta di “caccia all'uomo”, promettendo che delle pattuglie di cittadini avrebbero cercato di individuare e punire i responsabili con azioni di “giustizia diretta”. La paura è palpabile tra i residenti di Torre Pacheco. Un abitante, intervistato da El País, ha dichiarato: "I migranti non escono per strada. E nemmeno la gente del posto".
Nel frattempo, le forze diventa anche politico. Mentre la sinistra punta il dito contro Vox, il partito sovranista che alle recenti elezioni comunali ha raccolto quasi il 19% dei consensi, il ministro dell’Interno Fernando Grande-Marlaska ha dichiarato, durante un’intervista a Cadena Ser, che le destre hanno diffuso messaggi che "sono serviti ad alimentare questa situazione" di tensione sociale. Anche la ministra del Lavoro Yolanda Díaz ha accusato Vox di "incendiare le strade con discorsi razzisti" e di "usare il dolore per dividere".
Da par suo, Vox ha respinto ogni accusa, mettendo in chiaro di non avere alcun legame con i disordini e chiedendo invece un’azione più decisa da parte delle autorità nei confronti degli immigrati coinvolti nei fatti violenti. Vox ha chiarito che la sua unica iniziativa pubblica è stata una manifestazione "contro il terrore seminato dalle bande di maghrebini nel comune".