È stato posticipato a giovedì 7 agosto il gabinetto di guerra israeliano voluto dal primo ministro Benjamin Netanyahu in programma oggi, martedì 5 agosto: si tratta di una riunione ristretta sulla sicurezza per discutere i piani militari per Gaza con il ministro della Difesa Israel Katz, il capo di stato maggiore dell’Idf, il generale Eyal Zamir, il ministro per gli Affari strategici Ron Dermer e il capo della Direzione operazioni dell’Idf, il generale Itzik Cohen.
In ogni caso, come riferito dall'ufficio del premier israeliano, "Benyamin Netanyahu ha tenuto oggi una riunione di sicurezza ristretta che è durata circa tre ore, durante la quale il capo di stato maggiore Eyal Zamir ha presentato le opzioni per la continuazione della campagna nella Striscia di Gaza". "L'Idf è pronto ad attuare qualsiasi decisione sarà presa dal gabinetto di sicurezza politico-militare", si legge nella nota.
Secondo i media, l'intenzione del premier, come comunicato ai ministri, è chiedere l’approvazione del governo per una piena rioccupazione della Striscia di Gaza. Piano, questo, che - a dispetto di quanto riferito dall'ufficio di Netanyahu - incontrerebbe non poche resistenze all’interno dello stesso esercito, a partire dal capo dell'Idf Zamir. Quest'ultimo potrebbe dimettersi o essere costretto a farlo se il piano venisse approvato.
E la riunione più allargata di oggi sarebbe stata rinviata proprio a causa di queste divergenze tra governo ed esercito, come rivelato dal Guardian e da Haaretz. Secondo alti ufficiali militari israeliani ed ex comandanti di alto rango, infatti, questo piano non farebbe che mettere in pericolo la vita degli ostaggi israeliani nelle mani di Hamas, col rischio di un ulteriore isolamento internazionale di Israele. Con l'occupazione totale della Striscia, inoltre, i soldati israeliani sarebbero costretti a gestire una popolazione in cui sono ancora presenti combattenti di Hamas.
Israele, rumors su Netanyah: "Pronto a liberare gli ostaggi con la forza"
Israele si trova in una fase critica della sua guerra contro Hamas. Secondo quanto riferito dall’emittente america...Specchio delle tensioni attuali sono le parole del ministro di ultradestra Itamar Ben Gvir, che mira alla conquista totale della Striscia. Gvir, in particolare, ha scritto su X che il capo militare deve obbedire agli ordini dei vertici politici anche se non è d'accordo: "Il Capo di Stato Maggiore è tenuto a dichiarare chiaramente che rispetterà pienamente le direttive del livello politico, anche se si decidesse di procedere alla conquista e a un'azione decisiva". Altrimenti "si dimetta".
Il ministro degli Esteri Gideon Sa'ar, allora, ha risposto: "Il Capo di Stato Maggiore è tenuto a esprimere la sua opinione professionale in modo chiaro e inequivocabile alla classe politica. Sono convinto che lo farà. Non è tenuto a chiarire la subordinazione dei vertici militari alle decisioni del governo".