Sono 42 - esclusi i parlamentari già liberati - gli italiani fermati da Israele dopo lo stop alla Flotilla. Si tratta di attivisti che ora si trovano nel carcere di Keziot. Alcuni di loro hanno potuto incontrare gli avvocati del team legale della Ong che avevano provveduto a nominare prima di partire. Ma cosa succede ora? A ricostruire le prossime mosse ci pensa Repubblica. I detenuti non verranno interrogati né saranno sottoposti a particolari procedure giudiziarie. In queste ore verrà chiesto loro se sono disponibili ad accettare l'espulsione volontaria. Sulla procedura però ci sono due versioni contrastanti. Il team legale che li segue ha spiegato che saranno costretti a firmare una dichiarazione in cui si ammette "di essere entrati in Israele illegalmente". Una circostanza che però non risulta a fonti italiane.
Queste ultime ricordano il caso dell'attivista e giornalista di Messina, Antonio Mazzeo, che nel giugno scorso era stato fermato mentre, a bordo di un'imbarcazione della Freedom Flotilla Coalition salpata da Gallipoli, cercava di raggiungere Gaza con aiuti umanitari. In quel caso l'uomo fu espulso senza dover firmare alcuna ammissione di aver violato i confini.
Flotilla, liberi i parlamentari italiani Scuderi, Croatti, Scotto e Corrado: l'intervento lampo della Farnesina
Sono stati liberati dalle autorità di Israele i 4 parlamentari italiani che facevano parte della Global Sumud&nbs...In ogni caso non tutti gli italiani in carcere saranno subito espulsi. Alcuni hanno già fatto sapere che non firmeranno alcuna espulsione volontaria. Mentre chi aveva già un "ban" da Israele (nel gruppo ce ne sono almeno quattro) non potrà richiedere l'espulsione: dovrà essere processato da un tribunale speciale, composto dai funzionari del ministero dell'Interno. Nel frattempo sono stati liberati i quattro parlamentari italiani che facevano parte della Flotilla. Il senatore Marco Croatti, l'eurodeputata Annalisa Corrado, il deputato Arturo Scotto e l'eurodeputata Benedetta Scuderi erano stati fermati mentre si avvicinavano alla costa di Gaza.