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Tel Aviv, fischi a Netanyahu. Hamas assente lunedì. Usa, nessun soldato a gaza

di Andrea Carrabinosabato 11 ottobre 2025
Tel Aviv, fischi a Netanyahu. Hamas assente lunedì. Usa, nessun soldato a gaza

(Ansa)

3' di lettura

Hamas ha richiamato circa 7.000 membri delle sue forze di sicurezza per riaffermare il controllo sulle aree di Gaza recentemente abbandonate dalle truppe israeliane, nominando cinque nuovi governatori, tutti con esperienza militare, alcuni dei quali in precedenza comandavano brigate del suo braccio armato per supervisionare le operazioni. Lo hanno riferito fonti locali alla Bbc. Secondo quanto riportato da Gaza, unità armate di Hamas si sono già schierate in diversi distretti, alcune indossando abiti civili e altre con le uniformi blu della polizia di Gaza.

La mobilitazione di Hamas - aggiunge l'emittente - era stata ampiamente anticipata nel contesto della crescente incertezza su chi governerà Gaza una volta terminata la guerra, una questione chiave che potrebbe complicare l'avvio della seconda fase del piano Trump, che prevede il disarmo di Hamas. Un funzionario di Hamas all'estero ha rifiutato di commentare direttamente le notizie sul dispiegamento di forze di sicurezza, ma ha dichiarato che "non possiamo lasciare Gaza in balia di ladri e milizie sostenute dall'occupazione israeliana. Le nostre armi sono legittime, esistono per resistere all'occupazione e rimarranno tali finché l'occupazione continuerà".

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Il disarmo di Hamas, previsto nell'ambito del piano del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per porre fine alla guerra a Gaza, è "fuori discussione e non è negoziabile": lo ha dichiarato un responsabile del movimento islamista palestinese in condizioni di anonimo. L'accordo raggiunto tra Hamas e Israele, dopo lo scambio di prigionieri in una prima fase, prevede anche il disarmo del movimento islamico, l'esilio dei suoi combattenti e la prosecuzione del ritiro graduale di Israele da Gaza.

"Il rilascio degli ostaggi nella notte tra domenica e lunedì'
Nel corso della giornata, fonti della Cnn hanno rivelato che il rilascio degli ostaggi israeliani potrebbe avvenire nella notte tra domenica e lunedì ed è probabile che avvenga da diverse località. La tempistica del rilascio non è ancora definita e potrebbe ancora cambiare, ma questa tempistica garantirebbe che gli ostaggi vengano liberati prima dell'arrivo in Israele del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, previsto per lunedì. Il termine di 72 ore per il rilascio degli ostaggi è lunedì a mezzogiorno, ora locale. Si ritiene che dei 48 ostaggi rimasti, 20 siano ancora vivi. Trump, da par suo, ha assicurato che "Hamas sta lavorando al recupero di tutti gli ostaggi".

Hamas non partecipa alla firma dell'accordo di pace
Sempre Hamas, ha comunicato all'Afp tramite un suo dirigente, che non parteciperà alla cerimonia di lunedì per la firma dell'accordo di pace. Un accordo, insomma, che Hamas vive come una sconfitta, come un'imposizione, tanto da disertarne la firma.

Usa: nessun nostro soldato a Gaza
E ancora, gli Stati Uniti hanno chiarito che non avranno soldati nella Striscia. Gli Usa infatti guideranno il Centro di coordinamento civile-militare che supporterà la stabilizzazione a Gaza, ma non avranno militari sul territorio. Lo ha confermato l'ammiraglio Brad Cooper, comandante del Centcom, dopo la sua visita a un avamposto dell'Idf insieme all'inviato americano Steve Witkoff. "I figli e le figlie d'America in uniforme stanno rispondendo alla chiamata a portare la pace in Medio Oriente secondo la direzione tracciata dal Comandante in capo in questo momento storico", ha scritto in un post su X, "questo grande risultato sarà conseguito senza soldati Usa sul terreno".

Tel Aviv, la piazza fischia Netanyahu
Nella serata di sabato 11 ottobre, come previsto, Steve Witkoff ha parlato alla piazza degli ostaggi di Tel Aviv, davanti a migliaia di persone. Con lui Jared Kushner e Ivanka Trump. Il suo discorso è stato più volte interrotto dai fischi, in particolare quando è stato nominato il premier israeliano Benjamin Netanyahu. "Vorrei provare a finire il mio discorso", ha scandito Wikoff. "Questa pace è un miracolo", ha poi aggiunto. L'incontro è stato organizzato dal Forum delle Famiglie degli Ostaggi e dei Dispersi, ente che ha rappresentato le istanze dei cari di coloro che erano stati rapiti e portati a Gaza il 7 ottobre 2023, in occasione del loro rilascio, previsto entro inizio settimana prossima.