"Con un personaggio così volubile come Donald Trump, tutto può cambiare da un giorno all’altro: in qualsiasi momento potrebbe perfino di nuovo mostrarsi improvvisamente aggressivo verso Vladimir Putin. Ma alla fine vuole fare amicizia e business con Putin, almeno così sembra": Alan Friedman lo scrive in un suo articolo su La Stampa, criticando di fatto tutti gli sforzi fatti finora dal presidente americano per mettere fine alla guerra in Ucraina. Poi descrive il capo della Casa Bianca, l’uomo su cui "dovrebbe poggiare la fiducia del mondo libero" come "un presidente più a suo agio nel minacciare i propri cittadini che nell’affrontare gli autocrati; più ossessionato dai sondaggi e dagli ascolti televisivi che dalle alleanze o dalla strategia".
Secondo il giornalista, "per l’Europa, le implicazioni sono gravi. Il vecchio legame transatlantico che per settantacinque anni ha garantito pace e prosperità appare oggi fragile. Nei corridoi di Bruxelles e Berlino si sussurra ciò che nessuno osa dire in pubblico: l’America di Trump è diventata un rischio, non una guida".
4 di Sera, Friedman: "Trump? Un altro film negli Usa"
Tutti elogiano il presidente americano Donald Trump per il grande contributo dato alla pace tra Hamas e Israele a Gaza, ...Friedman punta il dito anche contro l'ambizione del presidente americano di vincere il Nobel per la Pace dopo aver favorito l'accordo tra Hamas e Israele per la fine delle ostilità a Gaza. "Nonostante la presenza in Israele della sua squadra di emissari – il vicepresidente JD Vance, il genero Jared Kushner e l’amico di golf soprannominato 'inviato speciale ovunque' Steve Witkoff – la Knesset è riuscita mercoledì a infliggere un colpo duro alle speranze di una pace duratura", si legge ancora nell'articolo, con riferimento al voto per annettere la Cisgiordania. "Le ambizioni di Trump di passare alla storia come 'il presidente della pace' sembrano svanire, travolte dalle bombe e dalle divisioni", scrive Friedman. Insomma, la pace a Gaza sembra quasi non esistere. Peculiare.
La firma de La Stampa, poi, dedica un passaggio anche a quanto sta accadendo tra Mosca e Kiev: "Questa settimana Trump ha annullato il previsto vertice di Budapest con Vladimir Putin, mentre il dittatore russo ha intensificato la sua brutale campagna di bombardamenti sull’Ucraina, colpendo ospedali, asili e convogli umanitari". E ancora: "Mosca agisce impunemente, forse perché sembra a qualcuno che gli Stati Uniti non guidino più. Trump appare malleabile. Putin, vecchia volpe del Kgb, vede in lui un uomo facile da manipolare: un presidente che diventa docile dopo ogni colloquio, che rifiuta di sfidare l’aggressione russa e riserva la sua vera ostilità non ai dittatori, ma agli alleati democratici dell’America".