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Mumbai, dopo la strage

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rischio guerra col Pakistan

Albina Perri
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Nei giorni della strage di Mumbai si è rischiata una nuova guerra. Il conflitto stava per scoppiare tra India e Pakistan, e solo l'intervento dell'America e dell'Ighilterra hanno impedito la degenerazione della crisi. Lo ha rivelato il governo pachistano alla Bbc: l'alto commissario di Islamabad a Londra, Wajid Shamsul Hassan, ha detto che i "nostri amici ci avevano avvertito e ci avevano fornito  prove circostanziate che l'India stesse per effettuare un rapido attacco contro il Pakistan....per colpire le aree che ritenevano ospitassero campi di addestramento (dei terroristi), forse un raid aereo o qualcosa di simile". Hassan ha spiegato che durante la crisi avvertì il presidente Asif Ali Zardari che riferì le sue preoccupazione agli Stati Uniti e al Regno Unito chiedendo loro di intervenire per calmare la situazione. Da qui il viaggio lampo del segretario di Stato Condoleezza Rice il 3 dicembre a New Dehli. I timori di Islamabad, sottolinea la Bbc, sono stati molto concreti a differenza della "falsa telefonata" ricevuta dal presidente Asif Ali Zardari nei giorni della stragi da un interlocutore qualificatosi come il ministro degli Esteri indiano, Shri Pranab Mukhe rjee. Quest'ultimo si sarebbe rivolto a Zardari in tono estremamente minaccioso, lasciando intendere un attacco imminente.

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