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Israele prepara azioni di terra

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Livni: Hamas non vuole pace

Albina Perri
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L'operazione “Piombo fuso” è ormai giunta al suo terzo giorno. Dopo i bombardamenti su punti nevralgici per Hamas all'interno della Striscia di Gaza, l'esercito israeliano si starebbe preparando per un attacco via terra, anche se alcuni rapidi raid sono già stati condotti dai commandos di Tel Aviv, come ha rivelato il sito internet di intelligence Debka, citando fonti militari. Obiettivi delle azioni le vie di comunicazione e gruppi di miliziani impegnati a lanciare razzi contro Israele. Oggi  sono arrivate anche le dichiarazioni del ministro degli Esteri israeliano, Tzipi Livni, che nel corso di un'intervista concessa in diretta alla tv araba Al-Jazzera ha criticato duramente Hamas, colpevole di non essere “pronta a vivere in pace con noi israeliani” che hanno “attaccato per riportare la pace nel sud di Israele, oggetto dei loro continui attacchi”. Critiche anche nei confronti della stessa emittente televisiva perché “trasmette solo immagini delle vittime palestinesi e non di quelle israeliani che subiscono i razzi, dando così un'informazione distorta su quanto sta accadendo a Gaza”. Un monito arriva anche dal leader di Hezbollah libanese, Sayyed Hasan Nasrallah, che ha detto che “la sconfitta di Israele comincerà quando il suo esercito sarà costretto all'operazione terrestre”. “L'aviazione israeliana non riuscirà ad avere la meglio sulla resistenza” ha detto Nasrallah parlando a decine di migliaia di suoi seguaci radunati nella periferia sud di Beirut, in una chiara allusione alla guerra tra Hezbollah e Israele del luglio-agosto di due anni fa. Nel frattempo un portavoce dell'Unrwa, l'agenzia dell'Onu per gli aiuti ai profughi palestinesi, ha affermato che il bilancio dell'offensiva israeliana di sabato scorso è di 58 civili, calcolato sulla base di informazioni raccolte da fonti mediche degli ospedali. Quello complessivo, secondo fonti palestinesi, è di 321 morti.

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