Crisi, la ricetta di Obama:
risparmiare su difesa e sanità
Per uscire dalla crisi ci vorrà tempo e tanta pazienza. E soprattutto risparmiare: in primis sulla difesa e sulla sanità. Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, torna a parlare della crisi, e lo fa durante la conferenza stampa che si è tenuta ieri a Washington: "Ci riprenderemo da questa recessione, ma ci vorrà tempo, ci vorrà pazienza", ha sottolineato Obama, insistendo sul fatto che la sua amministrazione ha messo a punto una strategia "per attaccare questa crisi su tutti i fronti". Oltre al tempo ed alla pazienza, per uscire dalla fase di recessione bisognerà anche avere chiaro che "nel momento in cui lavoriamo tutti insieme, nel momento in cui ognuno di noi , aldilà dei rispettivi interessi di breve termine guarda ai piùampi obblighi che abbiamo l'uno nei confronti dell'altro, allora avremo successo". "È importante ricordare - ha ancora affermato illeader della Casa Bianca - che questa crisi non è arrivata in una notte e non è conseguenza di una qualsiasi singola azione o decisione. Ci sono voluti molti anni e molti errori per portarci qui. E ci vorranno molti mesi e molte soluzioni diverse per tirarcene fuori. È per questo che abbiamo messo a punto un'ampia strategia destinata ad affrontare questa crisi su tutti i fronti. Una strategia per far crescere la nostra economia nel lungo periodo, per il quale stiamo iniziando a vedere segnali di progresso". Il numero uno americano ha quindi difeso la sua proposta di bilancio ("Il budget che ho presentato al Congresso farà poggiare la nostra ripresa economica su fondamenta solide in modo tale da non farci affrontare un'altra crisi come questa tra 10 o 20 anni a partire da adesso"), la scelta di investire nei settori dell'istruzione, dell'energia e della sanità: "Investiamo in fonti dienergia rinnovabili", ha spiegato, "nelle nostre scuole e nei nostri insegnanti e nella riforma che abbasserà i costi della sanità.Ed in questo bilancio dobbiamo compiere le dure scelte necessarie a ridurre il deficit della metà per la fine del mio primo mandato".