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Emmanuel Macron azzoppato, perché può esplodere la Ue: scatta l'allarme

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Chiuse le urne domenica pomeriggio, la Francia si è svegliata nell'incubo ingovernabilità. "Non c'è nulla di peggio che sommare il disordine francese al disordine già presente nel mondo", aveva detto appena qualche giorno fa Emmanuel Macron che oggi - con la presa d'atto di aver perso maggioranza assoluta all'Assemblea nazionale - deve fare i conti con il terremoto che rischia di travolgere non solo Parigi, ma l'intera Europa: il rischio ingovernabilità può far deragliare anche il treno delle riforme di cui si sta discutendo a Bruxelles, per non parlare degli ambiziosi disegni di una riforma dei Trattati Ue

 

 

Come svela il retroscena del Messaggero, il risultato al di sotto delle aspettative di domenica per il campo centrista fotografa un Macron azzoppato nella cabina di regia delle sorti dell'Europa, dalla quale aveva ad esempio dato le carte nei primi mesi della pandemia, quelli che portarono poi all'intesa (prima franco-tedesca e quindi a Ventisette) sul Recovery plan Ue. E da cui sperava adesso, complice la sponda italiana, di segnare qualche punto a favore di un Recovery bis per fronteggiare la crisi energetica da finanziare con nuovo debito pubblico comune. Lo stallo politico a Parigi finisce così pure per ripercuotersi sul tridente composto con i leader di Italia e Germania, Mario Draghi e Olaf Scholz, che uscirebbe depotenziato dalle urne francesi.

 

 

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