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Israele, schiaffo della sinistra in Europa: nessun omaggio alle vittime

Alessandro Gonzato
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È la faccia sinistra dell’Europa. La Sinistra che al parlamento europeo diserta la commemorazione delle vittime israeliane. La Sinistra, The Left, questo il nome del gruppo che a Bruxelles conta 38 rappresentanti. È il gruppo che vorrebbe l’Europa fuori dalla Nato. Sono i compagni che ieri hanno voluto scrivere un’altra triste pagina della loro storia nell’istituzione del continente. «È inquietante», ha tuonato il co-presidente dei Conservatori europei, Nicola Procaccini (Fdi), «che la Sinistra abbia disertato la commemorazione ufficiale delle vittime israeliane. Ed è grave la giustificazione addotta dagli eurodeputati della Sinistra nella mail inviata a tutti i componenti del parlamento europeo».

 

 

Nella mail gli eurodeputati irlandesi Clary Daly e Mick Wallace hanno chiesto al presidente del parlamento, Roberta Metsola, che venisse rimossa la bandiera di Israele e venissero ricordate anche le vittime palestinesi. «Dato che non abbiamo mai celebrato un simile momento in occasione dell’aumento delle vittime in Cisgiordania e a Gaza», si legge ancora nella mail, «questa potrebbe essere interpretata dai palestinesi di tutto il mondo come una negazione delle loro vite e della loro sofferenza. Questo» - ancora nella mail della Sinistra «non solo sarebbe ripugnante, ma anche profondamente inutile per gli attuali obiettivi politici dell’Unione Europea riguardo a Palestina e Israele, e potrebbe minare gravemente la credibilità della nostra istituzione come sostenitrice internazionale del processo di pace».

Torniamo a Procaccini: «Avrebbero partecipato solo se il titolo dell’evento fosse stato modificato in modo da esprimere più chiaramente la volontà di piangere tutte le vittime innocenti degli eventi degli ultimi giorni. Nella stessa lettera si pretendeva addirittura la rimozione della bandiera di Israele, che da domenica è stata posta sulla cima del parlamento europeo. La Sinistra europea», ha proseguito l’esponente di Fratelli d’Italia, «non perde occasione per dimostrare tutto il suo pregiudizio e la sua ambiguità, e lo fa nel peggiore dei modi possibili. Noi invece sosteniamo Israele, esprimiamo il nostro cordoglio per le vittime degli attentati terroristici di Hamas senza ipocrite distinzioni».

 

 

In Europa divampa anche il dibattito sull’opportunità di continuare a finanziare organizzazioni palestinesi, in modo diretto o indiretto. «È necessario», ha sottolineato sempre Procaccini, «che la Ue proceda al più presto a una dettagliata ricognizione dei fondi destinati a strutture e organizzazioni presenti nei territori palestinesi o comunque che operano in Europa, per evitare di finanziare i terroristi islamici. Se l’Europa fino a oggi ha chiuso un occhio su tutto questo ora non possiamo più permetterlo. Da anni la Ue elargisce milioni a Centri studi e Università legati ad Hamas, così come a progetti che sulla carta sono di carattere sociale, ma che in realtà finirebbero per finanziare gruppi che agiscono per la radicalizzazione dell’Islam nell’Europa stessa e contro lo Stato di Israele. Le contraddittorie e disarticolate informazioni trasmesse in queste ore dai rappresentanti della Ue», ha concluso Procaccini, «confermano la necessità di rivedere e controllare questo fiume di denaro che arriva ai palestinesi. Bisogna evitare che i fondi Ue possano alimentare il terrorismo di matrice jahidista e la radicalizzazione in Europa di gruppi islamici estremisti, pur garantendo al contempo aiuto umanitario alle popolazioni palestinesi votate a una pacifica convivenza con lo Stato israeliano nello scacchiere mediorientale». Intanto la Sinistra prende le distanze dalle vittime degli assassini di Hamas.

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